lunedì 20 aprile 2015

Repubblica 20.4.15
D’Attorre
“Non mollo la Commissione mi deve sostituire il partito”
intervista di C. L.


ROMA Lei è in commissione, si farà sostituire in quanto espressione della minoranza Pd, dunque contrario all’Italicum, onorevole Alfredo D’Attore?
«No, non intendo farmi sostituire volontariamente. Ho presentato alcuni emendamenti e, come ho chiarito al vice-capogruppo vicario, intendo sostenerli in commissione. E come me altri colleghi».
Pensa che alla fine il governo metterà davvero la fiducia?
«Io considero grave il solo fatto che faccia aleggiare questa ipotesi: già questo mi pare una forma di pressione del tutto impropria sul Parlamento. L’esasperazione di un ruolo invasivo ed esorbitante che il governo ha esercitato nell’iter delle riforme. La fiducia segnerebbe una lacerazione politica e istituzionale dalle conseguenze imprevedibili».
Non temete di essere additati come vetero conservatori?
Credo che questo giochino mediatico sia abbastanza logoro e non funzioni più. Lo dimostra la confusione apertasi nel governo a proposito della possibilità di modificare l’articolo 2 della riforma costituzionale, relativo alla composizione del Senato. Oggi Renzi e la Boschi dovrebbero riconoscere che avevano ragione quanti nel Pd si sono battuti alla Camera per cambiare quell’articolo e migliorare la riforma».
Lei come voterà in caso di fiducia?
«Do per scontato che non si arrivi a un atto che ha pochissimi e oscuri precedenti. In linea di principio, personalmente, non darei la fiducia neppure a un governo che la ponesse su una legge elettorale da me condivisa ».