La Stampa 25.4.15
Davide Zoggia
«Riaprire il dialogo. Se no si rischiano incidenti nel Pd»
di Francesco Maesano
Renzi emana l’ultimatum sulla legge elettorale e Davide Zoggia non la prende bene. «Non capisco la necessità di creare un clima di terrore così esasperato».
Terrore delle urne?
«Fare le elezioni o meno lo decide il capo dello Stato, verificando se ci sono maggioranze diverse in Parlamento».
Già la testa alla crisi di governo?
«L’impegno di tutti è quello di cambiare la legge elettorale. Sarebbe un fallimento anche per Renzi quello di votare col proporzionale. Fossi in lui lavorerei nel Pd per cercare intese. Mi pare che ci siano spazi per creare il dialogo, per non creare incidenti».
Ci saranno incidenti?
«Possono capitare. Starà a Renzi lavorare per trovare i consensi necessari. Se fossi un timoniere e avessi nella mia barca il popolo italiano farei di tutto per non far affondare la barca».
L’Italicum fa affondare la barca?
«È una legge con luci e ombre. Abbiamo chiesto che perlomeno ci sia un bilanciamento sulle riforme costituzionali».
Volete più tempo per trattare?
«Non è questione di tempo, non c’è una parte che vuole velocizzare e una che vuole rallentare. C’è un solo Pd e dentro c’è una parte che vuole migliorare le cose. L’esasperazione dei toni è fuori luogo. Non ho trovato simpatico il fatto di sostituire dieci membri della commissione d’imperio. Non si può trattare Bersani come un sovversivo. È stata una mossa senza stile. Chi dovrebbe trovare le intese pensa a fare a sportellate».
Teme altre sportellate?
«Forse martedì mettono la fiducia sulla pregiudiziale di costituzionalità. Vuol dire che Renzi non si fida di una parte importante del Pd».
L’Italicum è incostituzionale?
«Lo dirà il presidente della Repubblica».