mercoledì 15 aprile 2015

La Stampa 15.4.15
Alfredo D’Attorre
“Questa volta la disciplina di partito non vale”
intervista di Francesca Schianchi


«Se non ci saranno novità, oggi alla riunione dei gruppi tutta la minoranza credo voterà contro la relazione di Renzi».
Alfredo D’Attorre, cosa farete poi in Aula?
«Immagino che l’ala più dialogante farà un supplemento di riflessione, io sono convinto che dobbiamo essere coerenti con l’impegno preso. Si tratta di una materia di rango costituzionale, su cui non può esserci una rigida disciplina di partito: se non c’è condivisione, ognuno deve essere coerente con i propri convincimenti».
Fino a votare contro l’Italicum?
«Fino a votare i nostri emendamenti migliorativi e, se sono bocciati, a votare contro. Abbiamo detto in tutte le salse che l’Italicum così com’è non è votabile: sarebbe poco comprensibile se tutto si risolvesse con una ritirata».
E se Renzi mettesse la fiducia?
«Mi sembra un’ipotesi impossibile, e grave anche solo il fatto che se ne parli. Se oggi, alla riunione, il governo sgombera quest’ipotesi dal terreno, allora si può spostare il confronto in Aula. Altrimenti, personalmente non sono orientato a fare passi indietro neppure in Commissione».
Cioè non chiederà di farsi sostituire in Commissione?
«Senza la garanzia che non ci sarà la fiducia in Aula, no. Sarebbe incomprensibile farsi sostituire senza la certezza di poter discutere in Aula».
Se Renzi chiedesse di non modificare l’Italicum in cambio di modifiche alla legge costituzionale, sarebbe accettabile?
«Ma no, ma se quando la legge costituzionale si poteva toccare, ci è stato impedito di cambiare l’articolo 2 sulla composizione del Senato… Ora si sta affrontando la legge elettorale e dobbiamo discutere di questo».
Quali emendamenti presenterete?
«Lo vedremo dopo la riunione di oggi. I temi principali sono due: la riduzione dei nominati e la possibilità di apparentamento al secondo turno».