Il Sole 8.4.15
Atene: «Berlino ci deve 278 miliardi»
Il ministero delle Finanze quantifica i danni di guerra per l’occupazione nazista e rilancia sui risarcimenti
di Vittorio Da Rold
Nuovo scontro a distanza tra Berlino e Atene alla vigila del settantesimo anniversario della sconfitta del Terzo Reich. La Grecia ha stimato che la Germania, il primo della classe dell’Eurozona, deve un risarcimento di 278,7 miliardi di euro per l’occupazione nazista durante la Seconda guerra mondiale, una cifra monstre pari al 7,2% del Pil nominale tedesco del 2014.
Lo ha reso noto il vice ministro delle Finanze, Dmitris Mardas con precisione teutonica. È la prima volta che la Grecia calcola “ufficialmente” attraverso una commissione parlamentare ciò che la Germania le dovrebbe per le atrocità naziste e i saccheggi effettuati negli Anni 40. Il premier greco, Alexis Tsipras, aveva già sollevato la questione con il cancelliere tedesco, Angela Merkel a Berlino il mese scorso nel corso della prima visita di Tsipras in terra tedesca.
Il vice cancelliere tedesco, Sigmar Gabriel, socialdemocratico, ha respinto le rinnovate richieste di Atene sulle riparazioni di guerra: «Francamente lo trovo stupido», ha detto a proposito del dibattito in cui le rivendicazioni per il passato vengono collegate agli aiuti finanziari per la crisi. Le due cose non hanno nulla a che fare l’una con l’altra, ha aggiunto il ministro dell’Economia. Questo dibattito non porta «la stabilizzazione della Grecia di un millimetro avanti».
Secondo il governo di Berlino il problema è stato risolto legalmente anni fa. Berlino aveva pagato un risarcimento di 115 milioni di franchi tedeschi ad Atene nel 1960. Una cifra che secondo la Grecia, però, non ha coperto le spese per le infrastrutture danneggiate, i crimini di guerra e un prestito forzoso da 10,3 miliardi che i nazisti avrebbero costretto la Banca di Grecia a contrarre durante l’occupazione. La Germania però insiste che la questione è stata risolta legalmente e politicamente nel 1990, prima della riunificazione della Germania. La Grecia aveva già da tempo chiesto risarcimenti alla Germania. Il mese scorso, riferisce The Independent, il primo ministro greco Tsipras aveva detto: «Il governo greco lavorerà per onorare pienamente i suoi obblighi. Ma, allo stesso tempo, lavorerà affinché tutti gli obblighi non assolti nei confronti della Grecia e del popolo greco siano soddisfatti».
Tsipras sta cercando di rinegoziare i 240 miliardi di euro del salvataggio che hanno evitato alla Grecia la bancarotta. E la Grecia dovrà versare 450 milioni di euro al Fondo Monetario Internazionale domani. Il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis ha detto che Atene «intende rispettare tutti i suoi obblighi verso tutti i suoi creditori, all’infinito». Ma ha anche aggiunto che «Washington è pronta a interpretare il ruolo di onesto mediatore nei negoziati con i creditori internazionali».
Anche tra l’Eurogruppo e il governo greco la tensione è salita. Le misure della lista di Atene stanno andando «nella direzione sbagliata» in quanto «non sono abbastanza mirate ai più vulnerabili» e così «aprono la porta anche ad altri beneficiari». Così fonti Ue, sottolineando che «non ci sono stati molti sviluppi sulla lista in queste settimane» e che ci sono «molte domande senza risposta».
Oggi intanto il premier greco Alexis Tsipras vede Vladimir Putin a Mosca . I due discuteranno di sconti sul prezzo del gas russo alla Grecia e della possibilità di derogare ai divieti di import di prodotti agricoli di Atene a Mosca. Oltre che con il presidente russo, Tsipras si vedrà con il premier Dmitrij Medvedev, il Patriarca di Mosca Kirill, e con studenti universitari, proprio nei giorni della scadenza per il rimborso di una tranche di 450 milioni di euro del prestito del Fondo monetario internazionale.
La mossa di Atene ha indispettito Bruxelles che ha fatto sapere che «i partner devono parlare con una voce sola con i partner commerciali, Russia compresa», poiché «la politica commerciale è una competenza esclusiva dell’Ue».