lunedì 27 aprile 2015

Corriere 27.4.15
Tedeschi e polacchi bloccano la marcia dei bikers di Putin
Il Cremlino solleva un caso


MOSCA Sembrava la classica tempesta in un bicchier d’acqua e invece la vicenda dei Lupi della Notte che con le loro motociclette volevano arrivare a Berlino per celebrare la vittoria sui nazisti sta diventando uno spinoso caso diplomatico.
I bikers, amici di Vladimir Putin che ultimamente si erano esibiti in Crimea dopo l’annessione russa, non sono certo ben visti in molti Paesi. Gli Stati Uniti e il Canada, nel quadro delle sanzioni alla Russia, li hanno addirittura messi nella lista nera delle persone che non possono ottenere un visto d’ingresso.
Il loro capo, Aleksandr Zaldostanov, alias «il Chirurgo» (in realtà è un ex dentista) ha ricevuto una medaglia dal presidente russo per aver «promosso i valori patriottici».
A parte i soliti incontri «poco amichevoli» con altri club (nel 2012 un membro dei Lupi venne ammazzato da quelli del Club delle Tre strade), i bikers sembrano essersi limitati a rumorose scorrazzate per le vie di varie città.
Putin, forse per la loro immagine assai «macho», ha subito dimostrato simpatia per il Chirurgo e i suoi, tanto che tre anni fa andò a fare un giro con loro che si trovavano a Yalta mentre l’allora presidente Viktor Yanukovich lo aspettava fumante da ore.
Nei giorni degli scontri più violenti nell’Ucraina dell’Est, Zaldostanov ha annunciato un viaggio in quella regione, affermando che i suoi sarebbero andati «per difendere la patria dai fascisti che hanno preso il potere». Non risulta però che i motociclisti abbiano effettivamente partecipato ai combattimenti. Per dirla con Robert De Niro/Al Capone in un celebre film, sembrano essere «tutte chiacchiere e distintivi». Nel senso che hanno le giacche ricoperte di spille e aggeggi vari e si danno molte arie.
Adesso avevano programmato di viaggiare fino a Berlino per il 70esimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale che qui chiamano La Grande Guerra Patriottica: Minsk, Brest, Bratislava, Vienna, Monaco, Praga, Berlino.
In realtà, è già da anni che i bikers russi a maggio compiono questi tour. E un gruppo di Kaliningrad (tra loro anche alcuni Lupi, pare) è in Polonia già da ieri (accompagnati da 50 bikers polacchi), al memoriale di Branevo, dove sono sepolti 30 mila soldati sovietici.
Se li avessero lasciati passare, i Lupi avrebbero fatto un po’ di chiasso, ma poco altro. In fin dei conti l’8 maggio del ’45 (per i russi è il 9 maggio) furono tutti gli alleati a vincere: Urss, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia. Ma la Polonia e ora anche la Germania, che pure avevano rilasciato i visti turistici al Chirurgo e ai suoi, hanno fatto marcia indietro, decidendo di bloccarli al confine.
Così il ministero degli Esteri russo ha espresso una «protesta risoluta» e si è detto indignato per la decisione dei Paesi vicini.