giovedì 23 aprile 2015

Corriere 23.4.15
Vaticano, l’Eliseo insiste sull’ambasciatore gay «È la scelta migliore»
Il Pontefice: nulla di personale, ma non accetto forzature
di Stefano Montefiori


PARIGI «Non stiamo affatto cercando un altro nome. L’ambasciatore designato dalla Francia per la Santa Sede è e resta Laurent Stefanini», dice un’autorevole fonte dell’Eliseo. Il giorno dopo le rivelazioni del Canard Enchâiné , il caso della mancata nomina non diminuisce di intensità.
Sabato scorso il Papa ha convocato Stefanini e gli ha spiegato di non avere niente contro di lui da un punto di vista personale, ma anche di non avere apprezzato né il mariage pour tous approvato dalla Francia (le nozze aperte agli omosessuali, ndr ) né i metodi dell’Eliseo, che ha cercato di forzargli la mano. In che modo Hollande avrebbe infastidito il Papa «forzandogli la mano»? Stefanini è omosessuale, e la sua scelta è stata interpretata come un’insistenza su un tema controverso.
Una situazione simile si era creata nel 2007-2008, quando Jean-Loup Kuhn-Delforge non venne accreditato dal Vaticano perché gay e convivente con un uomo, relazione sancita da un Pacs (l’unione civile francese). In quel caso però Kuhn-Delforge (oggi ambasciatore in Grecia) con il Pacs aveva dato una dimensione pubblica e ufficiale alla sua vita privata, con conseguenze anche protocollari, cosa che Stefanini non ha fatto: l’ambasciatore designato, cattolico praticante, non nasconde la sua omosessualità ma non la rivendica, non è sposato né convive in unione civile.
Eppure Stefanini, nominato dal governo francese il 5 gennaio, non è stato ancora accettato. Il Vaticano, come è suo costume, non ha opposto un rifiuto esplicito, ma il silenzio equivale a una bocciatura, tanto più chiara perché argomentata — sia pure in modo discreto e ufficioso — dal Papa in persona al diretto interessato.
A questo punto era stata accreditata l’ipotesi che la Francia stesse cercando una soluzione alternativa. «Non abbiamo alcun motivo di fare marcia indietro — replica la fonte dell’Eliseo — perché Stefanini è uno dei migliori diplomatici in generale, e in particolare il migliore per guidare l’ambasciata in Vaticano, dove si è già distinto lavorando per anni come ottimo numero due (dal 2001 al 2005, ndr )». Nella vicenda è intervenuto anche l’ex ministro degli Esteri Bernard Kouchner, che era il capo della diplomazia all’epoca della mancata accettazione di Jean-Loup Kuhn-Delforge. «Posso rivelare adesso — ha detto Kouchner alla radio Rtl — che domandai al segretario di Stato del Vaticano di ritirare il suo ambasciatore a Parigi, ovvero il nunzio apostolico, cosa che fece». Kouchner ha poi aggiunto che «il Vaticano non mi sembra nella miglior posizione per poter rifiutare gli omosessuali. Ma a parte questo, adoro Francesco».
L’Eliseo non vuole cedere, ma non aveva certo bisogno di una crisi diplomatica con la Santa Sede proprio nei mesi in cui l’aiuto del Papa è giudicato essenziale per il successo della grande conferenza sul clima, prevista per dicembre a Parigi. Vedremo nelle prossime settimane o mesi se e quando il Vaticano giudicherà sufficiente il ritardo imposto e se, come spera Parigi, finirà con l’accettare Stefanini.