martedì 21 aprile 2015

Corriere 21.4.15
La Cina punta a suon di miliardi sul Pakistan
di Guido Santevecchi


Il presidente cinese Xi Jinping (foto: con il premier Nawaz Sharif) è in Pakistan con 46 miliardi di dollari in investimenti per creare un corridoio tra il porto pachistano di Gwadar sul Mare Arabico e la regione cinese dello Xinjiang: oltre 3 mila chilometri di reti ferroviarie, stradali, gasdotti e oleodotti che costituiranno lo snodo strategico della nuova Via della Seta terrestre e marittima ideata a Pechino. I 46 miliardi in infrastrutture superano i 31 dati dagli Usa a Islamabad dal 2002. Per la Cina si tratta di una grande prova di proiezione di potere politico-economico in Asia, che implica anche il suo coinvolgimento nel negoziato di pace per l’Afghanistan, nel quale il Pakistan svolge un ruolo determinante. La riedizione del Grande Gioco di fine Ottocento crea qualche sospetto ma apre incoraggianti prospettive di stabilizzazione della regione. L’India ha avanzato il dubbio che si tratti di un tentativo di accerchiamento da parte dei rivali sino-pachistani. Pechino replica, non senza ragione, che si tratta della solita linea del sospetto: qualunque iniziativa della Repubblica popolare viene bollata con il cliché della «minaccia cinese». Investimenti così importanti in Pakistan sono anche una scommessa: gli americani non sono riusciti a stabilizzare il Paese, per questo la Cina rilancia, sostenendo che l’Occidente ha fallito perché non ha saputo spendere abbastanza .