martedì 21 aprile 2015

Corriere 21.4.15
Statali, pensione anticipata anche sotto 62 anni
Boeri (Inps): bisogna introdurre un reddito minimo garantito nell’età 55-65
di L. Sal.


ROMA I dipendenti pubblici possono essere mandati obbligatoriamente in pensione anche se non hanno raggiunto i 62 anni d’età. Basta che abbiano l’anzianità retributiva per il pensionamento anticipato: e cioè, nel 2015, 42 anni e sei mesi per gli uomini e 41 anni e 6 mesi per le donne, mentre dal 2016 serviranno quattro mesi in più. È una nota del ministero della Pubblica amministrazione a chiarire quando può scattare la cosiddetta risoluzione unilaterale del rapporto.
A complicare le cose è stato l’incrocio fra due provvedimenti. Il primo è il decreto legge Madia dell’estate scorsa, che parlava di pensione d’ufficio a partire dai 62 anni, perché solo dopo quella soglia non scattava il taglio dell’assegno pari al 2% per ogni anno di anticipo. Il secondo è la legge di Stabilità, approvata a dicembre, che per il triennio 2015/2017 sospende la riduzione dell’assegno per chi lascia prima dei 62 anni. La nota del ministero chiude la partita. Ma quelle aperte sono ancora tante.
Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, conferma che entro giugno presenterà una proposta per «introdurre un reddito minimo garantito per le persone tra i 55 e i 65 anni». Ne aveva già parlato Boeri, spiegando che la misura potrebbe costare circa 1,5 miliardi di euro, più o meno l’importo del «tesoretto», le risorse aggiuntive stimate nel Def, il Documento di economia e finanza. E che il sostegno dovrebbe riguardare quella fascia d’età perché «solo il 10% di chi perde il lavoro in quel momento della vita poi lo ritrova».
Nel governo non tutti sono d’accordo. Anzi, nei giorni scorsi era arrivata la frenata di Palazzo Chigi che pensa a ricette diverse, come il rifinanziamento dell’Asdi, il prolungamento dell’assegno di disoccupazione per chi è vicino alla pensione. Ma Boeri rilancia: «Rivendico il diritto di poter fare delle proposte. Non è certo un modo per violare la democrazia, come dice qualcuno».