sabato 2 ottobre 2010

l’Unità Firenze 2.10.10
L’INTERVISTA
«Il genio dell’anima, della politica e delle istituzioni salverà il mondo»
Massimo Fagioli presenta stasera a Firenze il suo ultimo libro “Left 2007” «Con Bertinotti il legame è finito quando ha abbandonato la via della laicità»
di Valentina Buti


La chiama irrazionalità ancestrale, fantasia invisibile, in una parola: genio. Sarà lui a salvare il mondo, quello più nascosto dell’animo umano, e quello più tangibile, che dal primo direttamente consegue, della politica e delle istituzioni. «Ribellatevi alla ragione, scoprite una nuova fantasia». Con tale monito lo psichiatra dell’analisi collettiva Massimo Fagioli si presenterà al pubblico fiorentino della libreria Melbookstore (oggi alle 18.30), pronto a svelare i segreti del suo ultimo libro,
Left 2007, edito da L’asino d’oro.
Professor Fagioli, il libro raccoglie 49 articoli da lei pubblicati sul settimanale Left dal 2006. Erano gli anni in cui cercava un moderno socialismo delle idee insieme a Bertinotti. Com’è andata a finire?
«Il legame con Bertinotti finì quando lui abbandonò la laicità che lo aveva contraddistinto fino ad allora. Quando, con la scissione di Rifondazione nel 2008, appoggiò come suo successore Nichi Vendola, fervente cattolico e comunista: una contraddizione inconciliabile. O quando definì i Vangeli libri guida. Per un socialismo moderno ci si deve liberare dall’ideologia cattolica»
La laicità come faro per una moderna sinistra: questo il messaggio di Left 2007?
«Serve una nuova idea di realtà umana, di un’umanità libera dal peccato originale imposto dal cristianesimo. L’alleanza mostruosa tra religione cattolica e razionalità greca, negando la libertà, ha esercitato sull’uomo una violenza mentale fortissima. Solo la laicità porta a capire che tutti siamo uguali dalla nascita».
La religione era l'oppio dei popoli anche per Marx.
«Sì, ma il comunismo fallì pensando di raggiungere l'uguaglianza garantendo a tutti la soddisfazione dei bisogni essenziali. Non tenne conto delle esigenze umane, mentre c’è da provvedere all’istinto e alla fantasia invisibile, al genio dei poeti e degli artisti. Il socialismo garantisca il libero sviluppo della personalità e allora funzionerà. La razionalità è fallace, non capisce niente di realtà umana».
Questo come diviene prassi politica?
«A questo penseranno i politici. Gli intellettuali devono suonare la sirena. Ribellatevi alla ragione, l’intelligenza aumenterà e a quel punto anche i problemi pratici si affronteranno meglio».
Chi, nell’attuale panorama politico, le dà più fiducia in tal senso?
«Bersani, di cui apprezzo lo spirito laico e l’idea di sinistra improntata all’unitarietà».

Ansa 1.10.10
Pd: Fagioli, l'ex consigliere di Bertinotti sta con Bersani
'Attualmente la simpatia e' per Bersani''. Lo afferma Massimo Fagioli, per anni consigliere di Fausto Bertinotti, alla vigilia della presentazione a Firenze, domani alle 18 a Melbookstore, del suo decimo libro, 'Left 2007' (L'Asino d'oro edizioni), nel quale viene affrontato il rapporto con l'ex presidente della Camera ed ex leader di Rifondazione comunista, concluso, si spiega in una nota, dopo tre anni di ''intensa e passionale elaborazione teorica'' sui temi della sinistra e del socialismo del XXI secolo. Al professore, 79 anni, da oltre cinquanta psichiatra e ricercatore sulla mente umana, ''Bersani (e non il Pd) non dispiace per niente, in particolare, per il suo tentativo di ricostruire questa sinistra, che poi e' quello che aveva fatto a suo tempo Bertinotti''. Per Fagioli oggi Bersani e' ''il solo in grado di provare sul serio a rimettere insieme la sinistra'' e inoltre lo definisce ''l'unico che ancora mantiene un po' di laicita' e un po' di saggezza, rispetto a Vendola che invece straparla''. ''Superamento del comunismo ortodosso e del materialismo storico'', erano state queste, si legge ancora nella nota, le proposizioni di Bertinotti che avevano ''entusiasmato'' Fagioli almeno ''fino alla rottura'', giunta al culmine nell'estate del 2008, soprattutto a seguito della ''scissione'' di Rifondazione che il professore definisce ''una catastrofe''. (ANSA).