Aprileonline.info 23.10.06
Sinistra Ds, l'inizio di un sogno
di Angelo Notarnicola
Politica La Direzione Ds non avvicina le posizioni delle minoranze e della maggioranza. Fabio Mussi non indietreggia di un solo millimetro. Finalmente, all'orizzonte c'è la nascita di una nuova Sinistra
Durante l'ultima Direzione Ds, il solco tra minoranze e maggioranza si è fatto più profondo. La sinistra del partito ha segnato l'ennesimo punto di svolta prima del Congresso della prossima primavera. Nessun compromesso, nessuna mediazione con la maggioranza. La lotta sarà portata avanti senza sconti. "E' necessario un nuovo socialismo, dobbiamo andare oltre, ma non fuori dalla storia del socialismo" dice Fabio Mussi nel suo intervento. Per il portavoce della Sinistra Ds "mancano risposte chiare sui valori, sull'identità, sulla collocazione europea del Pd e, se non c'è chiarezza su questi punti, si apre la strada a soluzioni populiste e identitarie, così come al fenomeno del mercato nero delle tessere". "Non c'è solo il Partito democratico. C'è un'altra proposta, quella di un grande partito della sinistra" dice nel suo intervento Fulvia Bandoli, portavoce della Sinistra ecologista. Piero Fassino e la maggioranza del partito, nella quale sono sempre di più gli scettici verso il progetto prodiano-veltroniano, ne prendono atto. Nel Pd, le minoranze non ci saranno. E una nuova Sinistra si profila all'orizzonte.
Se la politica, come il mito di Prometeo insegna, è senso della giustizia e del pudore, tutti gli uomini, che sentono vibrare dentro di sé questa passione, hanno il dovere di provare a fermare questo treno impazzito di capitale e religione, che corre ad altissima velocità contro il muro della guerra infinita e del disastro ecologico. Fabio Mussi è uno di questi uomini. E nei Ds non è certo il solo. Sbaglia chi si arrocca su posizioni difensive. Il percorso coraggioso della Sinistra Ds va promosso, agevolato in tutte le sedi possibili. Pur avendo il merito di aver mantenuto alta la bandiera dell'anti-capitalismo, il partito della Rifondazione comunista non può da solo ricostruire la sinistra italiana. La missione è troppo ardua per le risorse che ha a disposizione. Ci vuole di più. Molto di più.
Il congresso dei Ds sarà duro, ma c'é una missione da compiere. Tra qualche giorno si parte. Con regole certe e senza tessere false, la sinistra del partito può addirittura vincere. Per farlo, occorre un rinnovato spirito di cooperazione tra tutti. Non sentirsi mai indipendenti, ma sempre parte di un tutto politico più grande e più ricco di significato. Lo chiede il nostro tempo. E tutti sono chiamati a rispondere.