martedì 13 dicembre 2005

articoli 08.12.05

AprileOnLine, 08.12.05
Consultori, donne mobilitate in difesa della legge
Società. Per il potenziamento e la piena applicazione della legge sui consultori rinasce, in contrapposizione all’offensiva vaticana, un movimento di donne su tutto il territorio nazionale

Francesca Koch

Alla Casa Internazionale delle donne di Roma di via della Lungara, si è mobilitato da quasi un anno un coordinamento delle donne dei consultori, con l’obiettivo iniziale di contrastare la proposta di legge regionale presentata da Olimpia Tarsia (contro cui sono state raccolte più di 50.000 firme, in breve tempo) ma soprattutto per ottenere il potenziamento e la piena applicazione della legge sui consultori familiari.
Inventati dal movimento delle donne negli anni ‘70, e considerati un modello di prevenzione anche da organismi internazionali, (dall’UNFPA, dall’UNICEF) i consultori sono oggi però fortemente indeboliti.
Gli aspetti salienti, soprattutto la presenza di un’équipe multidisciplinare (assistente sociale, pediatra, ginecologo, medico…) e la conseguente impostazione olistica della salute della donna, la presenza capillare sul territorio, la promozione di una consapevolezza della salute e della sessualità, ne hanno fatto un servizio con uno spiccato taglio di genere e un momento forte dell’empowerment femminile.
Questi aspetti si sono persi nella pratica, e la mancanza di una presenza forte delle donne ha lasciato che i consultori si trasformassero sempre di più in ambulatori, con conseguente medicalizzazione degli interventi e tendenza alla privatizzazione dei servizi.
Per questo il coordinamento romano si è impegnato a chiedere alla nuova giunta regionale, anche in base ad impegni precisi presi dal presidente Marrazzo una applicazione puntuale della legge, e quindi un aumento del numero dei consultori, un potenziamento degli organici e delle strutture in relazione al mutamento delle realtà sociali e culturali, un controllo in particolare della prescrizione del Norlevo (la pillola del giorno dopo) e immediata estensione dell’utilizzo della RU 486.
La legge sui consultori ( 405/75, le leggi regionali e i successivi aggiornamenti, fino al DM aprile 2000 sul progetto materno infantile) e la legge 194/78 rappresentano una sintesi di un modello di cittadinanza, fondata sul riconoscimento della autodeterminazione e della soggettività femminile: sono le stesse donne fonti dell’etica, un’etica della libertà e della responsabilità personale.
Il coordinamento romano stava lavorando ad una riflessione approfondita, su questi temi, a trent’anni dalla legge istitutiva, quando si sono scatenati i nuovi attacchi della destra alla 194, le ingerenze vaticane, le privatizzazioni dei servizi consultoriali, la voglia ancora una volta di controllo sul corpo e sulle scelte delle donne.
E’ chiaro come una stessa linea di inciviltà metta in relazione il fatto che le donne siano praticamente assenti dalla scena pubblica e politica, al moltiplicarsi di violenze e di stupri, all’arroganza e alla volgarità della rappresentazione simbolica nella comunicazione e nei media.
Consapevoli di questo le donne hanno ripreso con più forza e visibilità lo spazio pubblico, e la mobilitazione nel paese è ormai capillare: Milano, Roma, Bologna, Firenze, Palermo....
Domenica 18 dicembre, si svolgeranno in tutto il paese assemblee di donne, anche in vista di una manifestazione nazionale da tenersi in gennaio. In queste assemblee, il livello della riflessione politica si intreccia all’esigenza di mobilitazione, con l’obiettivo di sconfiggere finalmente la disattenzione e la disinformazione sulle pratiche politiche delle donne di cui i media si sono resi complici.



AprileOnLine, 08.12.05
Virtù repubblicane
Dall'educazione sessuale all'immacolata concezione secondo Bush

Stefano Rizzo

Alla vigilia del lungo ponte dell’ “Immacolata”, un settimanale “The Nation” ha compilato, avvalendosi del contributo dei propri lettori, un “Dizionario dei repubblicanismi” che a nostro avviso non solo è illuminante per comprendere la politica degli Stati Uniti nell’era di George Bush II , ma con gli opportuni adattamenti può anche essere di grande utilità nella campagna elettorale che ci attende. Per brevità, citiamo soltanto alcune voci, facendo affidamento sull’intuizione dei nostri lettori, che non stenteranno a riconoscere temi e parole d’ordine che accomunano i nostri due governi ben al di là della comune iniziale del cognome dei due governanti.

educazione sessuale basata sull’astinenza, n.
Educazione sessuale basata sull’ignoranza (per la versione italiana togliere “sessuale”)

bancarotta, n.
Un reato punibile se commesso dai poveri ma non se commesso dalle imprese (ver. it.: omettere la parola “punibile”)

lotta di classe, n.
Qualunque tentativo di alzare la paga minima (vers. it.: aggiungere “in particolare dei metalmeccanici”)

democrazia, n.
Prodotto esportato così diffusamente all’estero che la disponibilità in patria risulta gravemente diminuita

pigrizia, n.
Quando i poveri non lavorano (vers. it.: nessun adattamento)

tempo libero, n.
Quando i ricchi non lavorano (vers. it.: nessun adattamento)

fede, n.
La convinzione radicata che Dio approva i valori morali repubblicani nonostante la preponderante evidenza dei testi biblici in senso contrario (vers. it.: sostituire “repubblicani” con “Chiesa cattolica” oppure con “Casini, Pera, Berlusconi”, a piacimento)
crescita, n. 1. Giustificazione per tagliare le tasse ai ricchi; 2. Quello che succede al debito pubblico quando i repubblicani tagliano le tasse ai ricchi (vers. it.: fate voi)

libero mercato, n.
Contratti assegnati alla Halliburton senza gara d’appalto e a spese dei contribuenti (vers. it.: sostituire “Halliburton” con “società vicine al ministro Lunardi”)

onestà, n.
Bugie affermate con frasi concise e declamatorie (ad es. “La libertà è in marcia”) (vers. it.: “Abbiamo attuato il programma al cento per cento”)
pro-vita, a. Detto di chi attribuisce valore alla vita, ma solo fino alla nascita (vers. it.: nessun adattamento)

donna, n. 1.
Persona cui si può affidare la gravidanza di un bambino, ma di cui non ci si può fidare per decidere se voglia portarla a termine; 2. Persona le cui decisioni riguardanti le proprie funzioni riproduttive debbono essere prese da esponenti del sesso maschile, con i quali lei comunque non vorrebbe mai avere alcun rapporto sessuale (vers. it.: “persona che, per inspiegabile e colpevole debolezza propria, è incapace di Immacolata Concezione”).




Le Scienze, 08.12.05
Il ritratto di una donna Maya
Il ritratto dimostra che le donne ricoprivano posizioni di autorità


Un gruppo internazionale di ricercatori, guidato da un archeologo dell'Università di Calgary, ha scoperto il più antico ritratto conosciuto di una donna Maya. Il ritratto, scolpito nella pietra, dimostra che già all'inizio della storia Maya le donne potevano ricoprire posizioni di autorità, come regine oppure divinità patrone.
La scoperta è stata effettuata in Guatemala presso il sito di Naachtun, una città maya situata nella giungla, circa 90 chilometri a nord della più celebre Tikal. Il volto della donna, scolpito su una stele di pietra con uno stile artistico finora sconosciuto, suggerisce che le donne ricoprissero ruoli significativi nelle prime politiche Maya.
"Lavoro in questo campo da molto tempo e non avevo mai visto niente di simile", ha commentato Kathryn Reese-Taylor, direttrice del progetto Naachtun. "Abbiamo immagini di regine, che hanno regnato sia da sole che insieme ai loro mariti o figli, ritratte a partire dal sesto secolo dopo Cristo. Ma questa stele ha uno stile completamente unico e risale, con ogni probabilità, al quarto secolo".
La donna potrebbe essere una figura della storia dei Maya, ma i ricercatori ipotizzano anche che si possa trattarsi di un personaggio mitico. Le iscrizioni geroglifiche del periodo Tardo Classico (600-900 d.C.) menzionano divinità femminili, ma finora nessuna raffigurazione è mai stata scoperta su una stele. "Se si tratta di una divinità, - aggiunge Reese-Taylor - è qualcosa di estremamente raro. Quando i testi geroglifici menzionano le donne, di solito citano soltanto le mogli o le madri di qualcuno".
La stele misura due metri in altezza, uno in larghezza e cinquanta centimetri in profondità. Era stata sepolta dai Maya all'interno di un antico edificio dopo che la città era stata attaccata. La sepoltura era considerata un atto reverenziale per onorare l'individuo la cui immagine era scolpita sul monumento.
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