lunedì 29 maggio 2017

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Segnalibri /l’islam etnico cinese
•L’Islam in Cina
•di Francesca Rosati
•L’Asino d’Oro edizioni
•pp. 292, euro 23

In Cina l’Islam è penetrato più di dodici secoli fa e ci sono più di trentamila moschee. Ma in pochi sanno quanto i musulmani costituiscano una parte significativa della storia antica e recente del Paese. Questo saggio è la prima trattazione completa del fenomeno, dalla diffusione durante la dinastia Tang (618-960) ai nostri giorni. Ed evidenzia come l’Islam sia l’unica religione in Cina a essere divenuta «un fenomeno etnico»: parliamo infatti di oltre 23 milioni di fedeli (i dati risalgono al censimento del 2010) la cui quasi totalità è suddivisa equamente tra la minoranza “cinese” hui e quella “turca” uigura. Se agli inizi degli anni Cinquanta dello scorso secolo, Mao e gli alti dirigenti del Partito comunista cinese si dichiararono contro il «grande sciovinismo han» nei confronti delle minoranze etniche e a favore della libertà di credo (garantita dalla Costituzione del 1954), il benevolo atteggiamento verso le comunità religiose andò rapidamente deteriorandosi. Già alla fine di quel decennio la religione venne considerata un ostacolo al cammino del popolo cinese verso il socialismo e venne equiparata a «un sistema di sfruttamento feudale». Il clero islamico fu obbligato ad abdicare al proprio credo e molti imam vennero deportati nei laogai, i campi di rieducazione e di lavoro. Sotto Deng la mano del Partito si fece più morbida e le politiche vennero pian piano mirate a contrastare il fervore religioso più che il culto. Dalla fine degli anni Ottanta, però, il panorama è nuovamente cambiato. I rinnovati contatti con il mondo musulmano, intensificati negli ultimi trent’anni, poggiano sull’immagine promozionale di una Cina multietnica dove l’Islam convive pacificamente e armoniosamente con le altre culture. Una chiave diplomatica ed emotiva che l’ex Impero di mezzo usa per esercitare il suo ruolo politico ed economico nel mondo ma che nega la pesante repressione ideologica a cui è sottoposta l’etnia degli uiguri e un’opinione pubblica che sempre più spesso lega l’Islam al terrorismo. Rimane il fatto che i musulmani sono appena il due per cento della popolazione cinese e che, in quanto minoranza etnica, godono facilitazioni per l’ingresso all’università, esenzione dalle politiche di pianificazione famigliare e sgravi fiscali. (cag)