giovedì 25 maggio 2017

La Stampa 25.5.17
Trump e Francesco assieme per sostenere la libertà religiosa
Bergoglio inizia l’incontro senza sorrisi ma la Casa Bianca fa sapere: “C’è forte intesa sulla difesa dei diritti umani”
di Andrea Tornielli

Più che i contenuti del colloquio era importante che il Papa e Donald Trump si incontrassero e si ascoltassero a vicenda. In questo senso il faccia a faccia di mezz’ora che si è svolta ieri mattina in Vaticano, con inizio all’orario inconsueto delle 8,30 per non turbare l’udienza generale del mercoledì («Prima la gente» ama ripetere Francesco in queste occasioni), è stato tutto sommato positivo. Il primo contatto diretto con il nuovo inquilino della Casa Bianca.
Oltre al «compiacimento» per le buone relazioni tra la Santa Sede e gli Stati Uniti, i punti d’incontro sono «il comune impegno a favore della vita e della libertà religiosa e di coscienza». Poi, informa il comunicato vaticano, «si è auspicata una serena collaborazione tra lo Stato e la Chiesa cattolica negli Stati Uniti, impegnata a servizio delle popolazioni nei campi della salute, dell’educazione e dell’assistenza agli immigrati». Segno che su questo ci sono tensioni: la Chiesa statunitense ha criticato le decisioni della nuova amministrazione in materia di immigrazione.
La nota della Santa Sede continua citando lo «scambio di vedute» su alcuni temi di attualità internazionale e sulla «promozione della pace nel mondo tramite il negoziato politico e il dialogo interreligioso, con particolare riferimento alla situazione in Medio Oriente e alla tutela delle comunità cristiane». Nel colloquio con il Pontefice si è parlato di pace e del moltiplicarsi di focolai che la minacciano. È noto come Francesco ripeta da tempo di considerare iniziata la «terza guerra mondiale a pezzi». Nel successivo dialogo di Trump con il cardinale Pietro Parolin e il «ministro degli Esteri» vaticano Richard Gallagher il presidente ha insistito sul dialogo interreligioso. Parolin, ha rivelato il suo omologo americano, il Segretario di Stato Rex Tillerson, ha chiesto al presidente di non abbandonare gli impegni presi dagli Usa all’incontro sul clima di Parigi. Trump non si è impegnato e «non ha preso una decisione».
La Casa Bianca informa che il presidente ha parlato dell’impegno comune per combattere il terrorismo: «Gli Usa e la Santa Sede condividono molti valori fondamentali e cercano di impegnarsi globalmente per promuovere i diritti umani, combattere le sofferenze umane e proteggere la libertà religiosa». Trump ha anche rinnovato l’impegno degli Usa nel combattere la fame nel mondo, con uno stanziamento di oltre 300 milioni di dollari per le crisi in Yemen, Sudan, Somalia e Nigeria.
L’udienza ha avuto inizio alle 8,31, dopo che il presidente e la First Lady avevano attraversato le stanze rinascimentali del Palazzo apostolico alzando gli occhi verso i soffitti affrescati. La moglie Melania e la figlia Ivanka erano vestite di nero con il velo, secondo un protocollo sempre meno usato. Fuori dalla Biblioteca il Papa e Trump si sono stretti la mano per la prima volta. C’era tensione sui volti di entrambi. «Benvenuto», ha detto Francesco. «È davvero un grande onore», ha risposto Trump. All’interno dello studio, i due leader si sono sottoposti alle foto di rito. Trump ha sorriso, Bergoglio un po’ meno. «È il protocollo», ha sussurrato il Papa all’ospite, quasi a volersi scusare. «I speak spanish» , ha avvertito Francesco dopo essersi seduto alla scrivania. Concluso l’incontro è stata introdotta nella Biblioteca la delegazione americana. Melania ha chiesto al Pontefice di benedire un rosario. Francesco scherzando le ha chiesto se avesse fatto mangiare al marito «la potizza», un dolce tradizionale sloveno alle noci. La First Lady però non ha compreso la domanda e ha risposto: «Sì, pizza. Delicious». Trump ha donato al Papa un cofanetto con le opere di Martin Luther King. Il Papa ha regalato al presidente un bassorilievo in bronzo che rappresenta un albero di ulivo che con i suoi rami tiene uniti due lembi di terra divisi. «C’è una frattura - ha detto - che significa la divisione della guerra. Questa immagine rappresenta il mio desiderio per la pace. Glielo dono perché lei sia strumento di pace». «We can use peace», abbiamo bisogno di pace ha replicato Trump. Francesco ha donato al presidente anche le sue encicliche, compresa la Laudato si’ dedicata alla cura del creato. Trump ha salutato il Papa così: «Good luck, buona fortuna. Non dimenticherò quello che lei ha detto». La famiglia Trump ha quindi visitato la Cappella Sistina e San Pietro. «Abbiamo avuto una riunione fantastica» è stato il commento finale del presidente.
Dopo l’incontro in Vaticano il presidente Trump, alle 11, ha raggiunto il Quirinale per una visita di cortesia al presidente Sergio Mattarella. Anche qui il faccia a faccia è durato circa mezz’ora e il tema principale è stato la lotta al terrorismo. Prima di partire per Bruxelles il leader Usa ha ricevuto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, a Villa Taverna, residenza dell’ambasciatore americano, e l’ha ringraziato per l’impegno dell’Italia nella stabilizzazione della Libia e nella lotta allo Stato islamico.