Repubblica 12.12.16
Danneggiato dal terremoto, il parco
letterario dedicato al poeta sarà restaurato. Tra i progettisti anche
Dante Ferretti, vincitore della statuetta
Nuove luci e scenografie da Oscar così rinasce il Colle di Leopardi
di Andrea Barchiesi
I
ministeri dell’Ambiente e della Cultura hanno finanziato i lavori con
otto milioni di euro La facoltà di botanica di Camerino ricreerà la
flora caratteristica del XIX secolo
Giacomo Leopardi era un nobile
di Recanati. È ritenuto il maggior poeta dell’Ottocento italiano Alcuni
dei suoi versi più famosi li dedicò proprio al Monte Tabor ormai
conosciuto in tutto il mondo come il “Colle dell’Infinito”. Fin da
giovane fu colpito da seri problemi fisici e disagi psicologici Morì ad
appena 39 anni a Napoli nel 1937
Il parco del Colle dell’Infinito
fu realizzato nel 1937 in occasione del centenario della morte del poeta
Giacomo Leopardi. In alto, le crepe sul muro dopo il sisma nelle Marche
e alcune cartoline di epoca ottocentesca
Il parco si presenta
come un “giardino all’italiana”. Le opere prevedono la sistemazione dei
percorsi, nuovi arredi urbani e il consolidamento
RECANATI.
La seconda vita del Colle dell’Infinito riparte dalle luci della
Guzzini e dalle idee dello scenografo tre volte premio Oscar Dante
Ferretti. In questo modo, assicurano gli amministratori di Recanati, il
Parco Letterario seriamente danneggiato dall’ultimo terremoto in Centro
Italia diventerà tecnologico e, soprattutto, più solido.
Si parte
dagli otto milioni di euro con cui i ministeri dell’Ambiente e della
Cultura sono riusciti a finanziare il progetto della cittadina
leopardiana che il 31 gennaio prossimo saprà anche se sarà scelta come
capitale della cultura italiana per il 2018.
Se nei dieci anni
passati erano arrivati solo spiccioli per riparare gli smottamenti di
una collina fragile, negli ultimi mesi l’iter ha subito un’accelerazione
improvvisa. Il colle che scivolava verso il basso di due centimetri
all’anno, verrà definitivamente stabilizzato con paletti e gettate di
cemento armato in profondità, anche a prova di sisma. Sui fianchi le
acque piovane saranno drenate e canalizzate per non danneggiare più
strutture e vegetazione. Al consolidamento, che renderà come dice il
sindaco di Recanati Francesco Fiordomo «questo patrimonio dell’umanità
per sempre sicuro», si aggiunge l’innovazione.
L’evoluzione che il
Monte Tabor, oramai noto come Colle dell’Infinito, ha subito nella
storia è unica e mai scontata. Dalla solitudine di una sommità dolce e
riservata come solo le colline marchigiane sanno essere e da dove
Giacomo Leopardi guardava oltre la siepe si è arrivati ai fiumi di
studiosi e turisti giunti sulla collina recanatese a rendergli omaggio.
Con la nuova illuminazione il colle si rivitalizzerà pure di notte. Si
tratta di scie luminose che tracceranno percorsi suggestivi: «Nessuna
invadenza, però», assicurano dalla Guzzini. Anzi, grazie a lenti
particolari i fasci luminosi verranno indirizzati a terra e non si
disperderanno nel cielo senza creare inquinamento luminoso. Questo
permetterà di osservare la luna e le stelle al naturale, insieme alla
luce a led con tonalità graduate per la prima volta in un arredo urbano.
Si installeranno sensori che mediante il wi-fi attiveranno la
connessione tra lampioni e ambiente. Saranno analizzate la qualità
dell’aria e il comportamento dei visitatori. Un flusso di dati da
studiare per migliorare organizzazione e accoglienza.
Il progetto
prevede anche il rifacimento e potenziamento del sistema fognario lungo
tutti i tratti pedonali e in particolare quelli con maggiori pendenze,
la messa in sicurezza dei percorsi grazie a nuove balaustre, rampe e
scivoli per i portatori di handicap, nuove panchine, cestini e
fontanelle, segnaletica più moderna e aggiornata e punti di informazione
di carattere letterario, botanico e topografico. Prevista anche un’area
di ristoro attrezzata per le scolaresche e i gruppi di visitatori. E
sullo sfondo la ricerca della facoltà di botanica dell’Università di
Camerino che ricreerà la flora caratteristica degli anni di Giacomo
Leopardi. «Il colle di Leopardi è un patrimonio della letteratura e
della cultura italiana – commenta il ministro Dario Franceschini – e in
quanto tale va preservato».