martedì 13 dicembre 2016

Repubblica 12.12.16
Danneggiato dal terremoto, il parco letterario dedicato al poeta sarà restaurato. Tra i progettisti anche Dante Ferretti, vincitore della statuetta
Nuove luci e scenografie da Oscar così rinasce il Colle di Leopardi
di Andrea Barchiesi

I ministeri dell’Ambiente e della Cultura hanno finanziato i lavori con otto milioni di euro La facoltà di botanica di Camerino ricreerà la flora caratteristica del XIX secolo
Giacomo Leopardi era un nobile di Recanati. È ritenuto il maggior poeta dell’Ottocento italiano Alcuni dei suoi versi più famosi li dedicò proprio al Monte Tabor ormai conosciuto in tutto il mondo come il “Colle dell’Infinito”. Fin da giovane fu colpito da seri problemi fisici e disagi psicologici Morì ad appena 39 anni a Napoli nel 1937
Il parco del Colle dell’Infinito fu realizzato nel 1937 in occasione del centenario della morte del poeta Giacomo Leopardi. In alto, le crepe sul muro dopo il sisma nelle Marche e alcune cartoline di epoca ottocentesca
Il parco si presenta come un “giardino all’italiana”. Le opere prevedono la sistemazione dei percorsi, nuovi arredi urbani e il consolidamento

RECANATI. La seconda vita del Colle dell’Infinito riparte dalle luci della Guzzini e dalle idee dello scenografo tre volte premio Oscar Dante Ferretti. In questo modo, assicurano gli amministratori di Recanati, il Parco Letterario seriamente danneggiato dall’ultimo terremoto in Centro Italia diventerà tecnologico e, soprattutto, più solido.
Si parte dagli otto milioni di euro con cui i ministeri dell’Ambiente e della Cultura sono riusciti a finanziare il progetto della cittadina leopardiana che il 31 gennaio prossimo saprà anche se sarà scelta come capitale della cultura italiana per il 2018.
Se nei dieci anni passati erano arrivati solo spiccioli per riparare gli smottamenti di una collina fragile, negli ultimi mesi l’iter ha subito un’accelerazione improvvisa. Il colle che scivolava verso il basso di due centimetri all’anno, verrà definitivamente stabilizzato con paletti e gettate di cemento armato in profondità, anche a prova di sisma. Sui fianchi le acque piovane saranno drenate e canalizzate per non danneggiare più strutture e vegetazione. Al consolidamento, che renderà come dice il sindaco di Recanati Francesco Fiordomo «questo patrimonio dell’umanità per sempre sicuro», si aggiunge l’innovazione.
L’evoluzione che il Monte Tabor, oramai noto come Colle dell’Infinito, ha subito nella storia è unica e mai scontata. Dalla solitudine di una sommità dolce e riservata come solo le colline marchigiane sanno essere e da dove Giacomo Leopardi guardava oltre la siepe si è arrivati ai fiumi di studiosi e turisti giunti sulla collina recanatese a rendergli omaggio. Con la nuova illuminazione il colle si rivitalizzerà pure di notte. Si tratta di scie luminose che tracceranno percorsi suggestivi: «Nessuna invadenza, però», assicurano dalla Guzzini. Anzi, grazie a lenti particolari i fasci luminosi verranno indirizzati a terra e non si disperderanno nel cielo senza creare inquinamento luminoso. Questo permetterà di osservare la luna e le stelle al naturale, insieme alla luce a led con tonalità graduate per la prima volta in un arredo urbano. Si installeranno sensori che mediante il wi-fi attiveranno la connessione tra lampioni e ambiente. Saranno analizzate la qualità dell’aria e il comportamento dei visitatori. Un flusso di dati da studiare per migliorare organizzazione e accoglienza.
Il progetto prevede anche il rifacimento e potenziamento del sistema fognario lungo tutti i tratti pedonali e in particolare quelli con maggiori pendenze, la messa in sicurezza dei percorsi grazie a nuove balaustre, rampe e scivoli per i portatori di handicap, nuove panchine, cestini e fontanelle, segnaletica più moderna e aggiornata e punti di informazione di carattere letterario, botanico e topografico. Prevista anche un’area di ristoro attrezzata per le scolaresche e i gruppi di visitatori. E sullo sfondo la ricerca della facoltà di botanica dell’Università di Camerino che ricreerà la flora caratteristica degli anni di Giacomo Leopardi. «Il colle di Leopardi è un patrimonio della letteratura e della cultura italiana – commenta il ministro Dario Franceschini – e in quanto tale va preservato».