martedì 13 dicembre 2016

pagina99 10.12.2016
Stress post-trauma
L'ecstasy sarà la cura?


L'ecstasy è a un passo dal diventare la prossima cura contro lo stress post traumatico. Quella che fino a oggi è stata la droga regina di discoteche e rave party è entrata nella fase 3 della sperimentazione per uso terapeutico negli Stati Uniti, dopo aver ottenuto il placet a fine novembre dalla Food and Drug Administration. Questa fase, come la precedente, è finanziata dalla Multidisciplinary Association for Psychedelic studies, una non profit nata nel 1985 proprio per sostenere l'uso medico di sostanze come mdma, lsd e marijuana. Lo studio sull'ectsasy finora ha coinvolto centinaia di pazienti con stress post traumatico: tra loro veterani di guerra, donne che hanno subito stupri, vigili del fuoco. Alcuni sono stati in cura con psicoterapia e medicinali tradizionali per oltre 15 anni. Se da questa fase emergeranno risultati positivi, le (ex) pillole dello sballo diventeranno un trattamento di routine per chi soffre di post traumatic stress disorder, e forse anche in tempi brevi, già a partire dal 2021 se la Fda accetterà di velocizzare il processo di approvazione come alcuni ricercatori stanno chiedendo. Del resto, le potenzialità dell'ecstasy come induttore di euforia sono note dagli anni '70, scoperte dal chimico Alexander Shulgin. Charles R. Marmar, tra i più noti ricercatori sullo stress post traumatico, ha però fatto notare al New York Times i rischi: ´Le nostre migliori terapie non riescono a curare il 30-40% dei casi, perciò abbiamo bisogno di altre opzioni. Ma l'ecstasy, come tutte le feel-good drugs, spinge le persone all'abuso, che può causare seri danni al cervello.