mercoledì 7 dicembre 2016

Corriere 7.12.16
La sorpresa Xi Jinping, il garante dell’economia globalizzata
di Danilo Taino

Là sulle Alpi svizzere, dove un giorno il tappeto rosso era srotolato per i grandi manager, per i banchieri e gli innovatori della Silicon Valley, per gli economisti-star, per i Bill Clinton e le Angela Merkel, per attori e attrici belli e famosi, insomma per le élite della globalizzazione, in gennaio guarderà tutti dall’alto Xi Jinping. Già, mai successo: il presidente cinese va a Davos, all’Economic Forum, resort politico-intellettuale del grande capitalismo. Lo ha rivelato ieri il Financial Times, un altro dei protagonisti storici del vertice dei potenti sulle nevi. La notizia non è una questione di gossip. È interessante, racconta che Xi è veloce e ambizioso. L’ingresso di Donald Trump alla Casa Bianca avverrà il giorno in cui si chiude il Forum, il 20 gennaio. Si può leggere la coincidenza come una specie di passaggio di testimone — almeno nelle intuibili intenzioni di Pechino. Il presidente americano vuole fare un passo indietro dalla scena del mondo, rallentare i commerci internazionali, fare del protezionismo; il presidente cinese prende il suo posto come nuovo garante dell’economia globalizzata. In fondo, la Cina è il Paese che dalla caduta delle frontiere degli scorsi trent’anni ha più guadagnato. Il problema è che probabilmente la sua sarà (o sarebbe) una globalizzazione diversa da quella a leadership americana. Meno multilaterale, dove tutti contano allo stesso modo (almeno in teoria), e più fondata sui muscoli, certamente su quelli economici, dove chi è più forte fa le regole. La decisione annunciata da Trump di non volere firmare il trattato di liberalizzazione dell’area del Pacifico (Tpp) ha aperto la strada a Xi per tentare di rafforzare l’egemonia cinese, della superpotenza emergente: in Asia ma con ambizioni che vanno oltre, come segnala il viaggio nella cosmopolita Svizzera. Attori, intellettuali e top manager americani non mancheranno, a Davos 2017: ma sarà un po’ meno il loro party.