Corriere 14.12.16
Fedeli e il caso del curriculum. «Il suo diploma non è di laurea»
La ministra: ma equivale a un titolo triennale di oggi
di Alessandra Arachi
ROMA
Il caso esplode nel pomeriggio sul sito di Roberto D’Agostino: «La
neoministra per l’istruzione ha mentito sulla sua laurea? Valeria Fedeli
dichiara un diploma di laurea in Scienze sociali, un corso istituito
pochi anni fa». E la polemica va avanti fino a sera tardi con il popolo
del Family day che infierisce, perché a loro Valeria Fedeli
all’Istruzione proprio non va giù, con quelle sue idee così aperte sui
diritti civili degli omosessuali.
Il caso riguarda il curriculum
che Valeria Fedeli ha postato sulla sua pagina personale web, quella
linkata al suo sito ufficiale del Senato, lì dove Valeria Fedeli è stata
fino a ieri vicepresidente. In quest’ultimo curriculum lei scrive di
avere un «diploma di laurea in Scienze sociali» conseguito presso la
Scuola per assistenti sociali Unsas di Milano. Ma in realtà si scopre
che il suo è un semplice diploma per Assistenti sociali senza nessuna
laurea accanto al titolo diploma. «Perché all’epoca, alla fine degli
anni Settanta, non esisteva la laurea triennale come è oggi e oggi quel
mio diploma sarebbe equiparato appunto a una laurea triennale», dice la
ministra Fedeli scuotendo i suoi riccioli rossi. E affermando, sicura:
«Questo è tutto un caso montato ad arte da chi mi contrasta per le
teorie sul gender». Certo il popolo del Family day è molto arrabbiato
per la sua nomina. E c’è chi come Massimo Gandolfini o Mario Adinolfi la
nomina di Valeria Fedeli al dicastero dell’Istruzione non l’hanno presa
per niente bene, convinti come sono che la neoministra del Pd è pronta a
introdurre nelle scuole la cosiddetta teoria «gender». E infatti è
proprio Adinolfi, uno dei principali fautori del Family day, che
l’attacca con veemenza, definendo Fedeli: «Una che spaccia per laurea in
Scienze sociali un semplice diploma per assistenti sociali. La
spacciatrice di menzogne sul gender è abituata a dire bugie. Il problema
non è neanche che non è laureata, ma che mente spudoratamente. Per un
atto del genere in qualsiasi Paese del mondo dovrebbe dimettersi seduta
stante o essere costretta a farlo». Un’eventualità che lei esclude.