mercoledì 30 novembre 2016

Repubblica 30.11.16
Perché No
Roberto Zaccaria
“La maggioranza concederà diritti all’opposizione”
Il turnover al Senato farà sì che provvedimenti delicati perdano i loro referenti dalla sera alla mattina
Roberto Zaccaria, professore di diritto costituzionale all’università di Firenze

ROMA. Professor Roberto Zaccaria, non ritiene che ci sia un rafforzamento della democrazia se vengono menzionati nella Carta i diritti delle minoranze e lo Statuto delle opposizioni?
«Di statuto dell’opposizione si parla da una vita: era il momento di introdurlo, almeno con alcune disposizioni di principio, direttamente in Costituzione. Invece l’articolo 64 promette soltanto e rinvia al regolamento. Il regolamento si approva a maggioranza assoluta, un “quorum” che oggi è difficile da raggiungere, ma con la legge elettorale Italicum, il partito che vince le elezioni ha ampi numeri per approvare da solo il regolamento. In altre parole sarà la maggioranza che “concederà” diritti e doveri all’opposizione: molto pericoloso. Le contraddizioni e gli equivoci sono poi diversi. Non si parla di “opposizione”, ma di “opposizioni” e questo depotenzia il discorso. Al Senato poi si parla di diritti delle minoranze. Cosa significa? Si tratta di minoranze politiche? I senatori dei vari schieramenti scelti dai Consigli regionali con metodo proporzionale si riuniranno in gruppi politici simili a quelli della Camera? Se invece si presta fede alla rappresentanza delle istituzioni territoriali, quali saranno le maggioranze e le minoranze?».
Viene sancito l’obbligo di presenza del parlamentari. Non è positivo?
«Questa norma mi pare un inutile manifesto. Già oggi i parlamentari assenteisti sono penalizzati sulla diaria. Temo anzi che con il nuovo voto a data fissa siano indotti a disertare ancora di più».
I senatori dovranno lasciare il seggio via via che decadono da sindaco o consigliere. Ritiene che questo turnover continuo possa creare dei problemi?
«È proprio il turnover che porta a definire il Senato come “Camera dalle porte girevoli” e rende ancora più equivoca la natura di quest’organo. Senatori che entrano e che escono incessantemente e provvedimenti delicatissimi che possono perdere i loro referenti dalla sera alla mattina».