Repubblica 30.11.16
Perché No
Felice Besostri
“Privati del voto per risparmiare i soldi del caffè”
L’abolizione dell’indennità è uno specchietto per le allodole, diarie e trasferte restano a carico dello Stato
Felice Besostri, avvocato del Comitato nazionale per il No
ROMA.
I nuovi senatori potranno efficacemente rappresentare Regioni e Comuni
anche senza vincolo di mandato, avvocato Felice Besostri?
«I
senatori non rappresentano le ”istituzioni territoriali”, cioè Comuni,
Città Metropolitane e Regioni, ma solo le Regioni, che eleggono i
consiglieri, e il sindaco senatore rappresenta solo sé stesso, perché i
colleghi del territorio non concorrono alla sua nomina. Dunque è giusto
che non abbiano mandati imperativi: non rappresentano tutte le
istituzioni territoriali. D’altra parte tra le competenze del Senato non
ve ne è alcuna di diretto interesse delle istituzioni territoriali,
tranne la legislazione elettorale e ordinamentale ».
L’attribuzione
dell’immunità alla nuova assemblea è molto criticata dal No. Ma non è
necessario garantire l’autonomia del potere legislativo da quello
giudiziario ed esecutivo?
«Storicamente le immunità sono sorte per
proteggere i rappresentanti dei cittadini dagli arbitri dell’esecutivo e
di una magistratura al suo servizio. Ma i nuovi senatori non
rappresentano più la Nazione e non sono eletti dai cittadini, quindi
viene meno la ragione di fondo per concedere le immunità».
La
riforma taglia 220 seggi, ma le 315 indennità dei senatori saranno tutte
abolite, perché i nuovi avranno solo lo stipendio da consigliere . Non è
una riduzione dei costi della politica?
«Il titolo della legge
parla di riduzione dei parlamentari, quindi ci si aspetterebbe un taglio
drastico ma equilibrato, ad esempio 400 deputati e 200 senatori. Invece
il rapporto 630 a 100 rappresenta il più alto differenziale europeo tra
Camere in Stati non federali. E il risparmio di circa 54 milioni di
euro l’anno è un prezzo pagato alla rinuncia del diritto di voto. Un po’
poco: 91 centesimi, neanche il prezzo di un caffè per abitante. E poi
l’abolizione dell’indennità è uno specchietto per le allodole, perché
diarie e trasferte restano in carico al Senato».