Repubblica 30.11.16
Perché No
Massimo Villone
“Così l’esecutivo rende subalterno il Parlamento”
Nella migliore delle ipotesi il nuovo Senato sarà luogo di interessi particolari ed egoismi territoriali
Massimo Villone, professore emerito di diritto costituzionale alla Università di Napoli Federico II
ROMA.
È da tempo che le Camere cercano di introdurre nei regolamenti la
corsia preferenziale per i ddl più importanti del governo. Con la
riforma la novità entra direttamente in Costituzione. Non le sembra
positivo professor Massimo Villone?
«No. Mettere in Costituzione
il voto a data certa per le leggi consegna al governo in via permanente
il controllo dell’agenda e dei lavori parlamentari, rendendo il
Parlamento subalterno, per di più quando se ne riduce la
rappresentatività con un Senato non elettivo. Inoltre, crea una rigidità
che riduce la capacità del Parlamento di rimanere aderente al sistema
politico».
Il voto a data certa dovrebbe ridurre la necessità di
decreti e fiducie, strumenti molto abusati finora dagli esecutivi. Non è
la mossa giusta?
«No. Si evitano forse decreti e fiducie, ma si
mette la mordacchia al Parlamento in altro modo. Una legge pur
contestata come il Lodo Alfano sull’immunità per i potenti, è stata
approvata in tre settimane tra Camera e Senato. Senza bisogno del voto a
data certa che, paradossalmente avrebbe chiesto tempi maggiori.
Oggi
un governo con una maggioranza coesa può senza dubbio dettare scelte e
tempi. Ma con il voto a data certa si vuole normalizzare la maggioranza
di governo, marginalizzando il dissenso. In parallelo, con la clausola
di supremazia nel Titolo V si normalizzano le comunità locali. È la
“democrazia decidente” del Sì».
Al Senato assemblea e commissioni
non dovranno più rispecchiare la proporzione dei gruppi parlamentari.
Come si articolerà Palazzo Madama?
«I consigli regionali sono
eletti con sistemi maggioritari. Assegneranno i senatori in prevalenza
alle forze vincenti nel territorio, spesso con l’apporto di liste locali
o civiche di ambigua identità politica. I senatori non avranno vincolo
di mandato, diversamente dal Bundesrat tedesco. Avranno invece le
prerogative dei parlamentari per arresti, perquisizioni,
intercettazioni. Nella migliore delle ipotesi, una simile assemblea sarà
luogo di interessi particolari e di egoismi territoriali.