martedì 1 novembre 2016

Repubblica 1.11.16
Perché No
Stefano Schwarz
“È un pasticcio non si capisce come si voterà”
intervista di Lavinia Rivara

ROMA. Stefano Schwarz, coordinatore di “ScelgoNo”, come giudica il sistema di voto transitorio per eleggere i senatori, che verrà applicato se non sarà approvata prima l’apposita legge elettorale?
«È tutto un pasticcio da azzeccagarbugli, per capire come vengono eletti i senatori bisogna leggersi due manuali e 4 saggi, non mi sembra molto democratico. Dicono che abbiamo bisogno di una Costituzione complessa perché la realtà è complessa, ma la Carta del ’48 anche se non è semplice, è comprensibile. Qui addirittura, se per ipotesi il governo cadesse ora o non passasse la riforma, noi dovremmo votare con due sistemi diversi, il cosiddetto Consultellum per il Senato e l’’Italicum per la Camera».
Renzi si è detto disponibile ad adottare la proposta di legge elettorale Fornaro- Chiti, in cui di fatto sono i cittadini a scegliere i senatori. Non è positivo?
«Io ci credo poco che si riesca a varare questa legge. In ogni caso il nostro No non cambia. Il referendum è sulla Costituzione non su una legge ordinaria. E la riforma riscrive la composizione del Senato in modo incomprensibile. Che vuol dire che i senatori sono eletti dai consigli regionali ma in conformità con le scelte degli elettori? O l’uno o l’altro. Preoccupa poi una assemblea praticamente eterna, ma dove ogni volta che cade una giunta regionale ci saranno pezzi di Senato che escono e pezzi che entrano, senza nessuna esperienza. Per non parlare del fatto che in una Regione un senatore potrà rappresentare 500 mila elettori e in un’altra 50 mila».
In via transitoria, ma non si sa fino a quando, le Regioni a statuto speciale vengono escluse dalla nuova ripartizione di competenze tra Stato e Regioni. Come valuta questa scelta?
«Negativamente, perché mentre la riforma ha un impianto centralista si creano delle super Regioni, garantite a livello costituzionale, che avranno più poteri dello Stato centrale. Il risultato è che si bloccherà il Paese e la Corte Costituzionale avrà parecchio lavoro».