lunedì 28 novembre 2016

Pagina 99 26.11.2016
Quando i genitori fanno danni-
Madri che mandano decine di messaggi al giorno per controllare i figli,
padri litigiosi, genitori anaffettivi. 

E ragazzi che crescono insicuri, stressati.
Il rapporto familiare può davvero influenzare la crescita psicofisica dei bambini? Se lo sono chiesto alcuni psicologi dell'università dell'Oregon, che hanno pubblicato i risultati della ricerca sul Journal of Family Psychology. L'autore principale dello studio e coordinatore del team, Nick Allen, ha spiegato al Wall Street Journal come è stato svolto il lavoro:sono stati selezionati 102 bambini con un'età media di 9 anni e poi i ricercatori hanno seguito le loro famiglie per capirne le dinamiche interne del rapporto. Secondo gli esperti ci sono differenti tipologie di comportamento: da chi controlla poco o nulla i figli a chi al contrario è troppo presente. «Ci sono genitori che non sanno mai dove sono e cosa stanno facendo i propri bambini –ha dichiarato alWSJ– Così li rendono troppo indipendenti e questo può generare dello stress nei ragazzi». Allen e i suoi colleghi hanno poi approfondito l'argomento con un un'altra analisi comportamentale, dove hanno studiato per nove anni le famiglie di 166 adolescenti. Da cui è emerso, per esempio, che le madri aggressive possono alterare lo sviluppo del cervello dei figli nelle aree che riguardano il pensiero, l'organizzazione e la reazione ai riconoscimenti. «Non sappiamo di preciso in che cosa consista questa alterazione – ha chiarito Allen –ma grazie ad altri studi di settore abbiamo rilevato che spesso sono associati al rischio di problemi psicofisici». Altre due ricerche hanno dimostrato risultati simili: una, pubblicata su Brain, Behavior, and Immunity ha trovato relazioni tra la risposta ai vaccini nei bambini e gli atteggiamenti violenti e con un alto tasso di rabbia nei genitori. Un altro ha riscontrato che nelle famiglie dove c'è un maggior dialogo genitori-figli c'è anche una minore incidenza di infiammazioni nel fisico dei ragazzi. «Abbiamo dimostrato che alcuni casi sono stati determinati proprio dalle interazioni familiari», ha concluso Allen.