martedì 1 novembre 2016

La Stampa 1.11.16
Ecco il partito del rinvio
“C’è stato il terremoto”
di B. C.

Un segnale inquietante, il rialzo dello spread di ieri a 152 punti base dovuto all’incertezza sull’esito del voto in Italia, che rievoca fantasmi del passato; e non fa che fornire altri argomenti a chi questo referendum lo farebbe volentieri slittare.
Per ora è solo un sasso buttato nello stagno, ma col passare dei giorni questa tesi potrebbe fare proseliti. Il partito del «rinvio» del referendum, battezzato ieri con una proposta ufficiale da una testa pensante dei tempi dell’Ulivo come Pierluigi Castagnetti, ex segretario del Ppi considerato da sempre molto vicino a Mattarella, per ora colleziona pochi adepti e molti scettici, ma riesce a innescare comunque un dibattito. Che si iscrive nel solco di una discussione che poggia le basi sulla preoccupazione che questa tornata referendaria contribuisca a scuotere un paese già sofferente per l’ansia da terremoto, la crisi sociale che non passa e il timore di esiti del tutto imprevedibili sulla tenuta economica dopo il 4 dicembre.
«Ci sono tre regioni coinvolte. Decine di migliaia di sfollati. Non riesco a immaginare in quali luoghi si possa votare all’interno delle zone terremotate e con quali scrutatori», fa notare Castagnetti proponendo il rinvio del voto ad altra data. Sostenuto da un’altra figura che fa parte della maggioranza di governo come Maurizio Sacconi, certo che «potrebbe essere utile il rinvio per l’esigenza di evitare un ulteriore motivo di lacerazione». Si unisce Gianfranco Librandi, deputato di Civici e Innovatori, che adduce anche una motivazione economica: «In questo modo si potrebbero destinare alla ricostruzione i circa 300 milioni di euro necessari all’organizzazione del referendum». Il partito del rinvio però vede contrario il premier ma anche Forza Italia e il Pd nelle sue varie declinazioni. «Bisogna essere cauti», è l’invito di Marina Sereni, condiviso dal bersaniano Federico Fornaro, secondo cui «non ci sono le condizioni per una scelta che sarebbe poi tutta da approfondire sul piano del diritto».