La Stampa 19.11.16
Calano le vaccinazioni. Riecco le vecchie malattie
L’Istituto superiore di sanità: rischio difterite e poliomelite
Emergenza morbillo: 670 mila bambini potrebbero contrarlo
di Valentina Arcovio
Nel
nostro Paese calano le vaccinazioni e riappare l’incubo difterite. E’
stato infatti registrato un primo segnale eloquente della malattia, dopo
circa 25 anni dall’ultimo decesso avvenuto in Italia.
Lo ha
segnalato Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di
sanità, durante un congresso di pediatria a Firenze. «Si è già
verificato un primo caso di nodulo difterico, spia di un contatto con il
batterio che non si è evoluto nella malattia, perché il microrganismo è
stato contrastato dal sistema immunitario», riferisce. Per fortuna non
siamo quindi di fronte a un caso di malattia conclamata. «Ma indica un
contatto con il batterio Corynebacterium diphtheriae, responsabile
dell’infezione», spiega Ricciardi, non specificando la località in cui
si è verificato il caso. Il timore è che la difterite torni a mietere
vittime. In Europa l’attenzione è molto alta. Qualche mese fa, in
Belgio, la malattia ha ucciso un bimbo di 3 anni. Lo scorso anno,
invece, in Spagna è deceduto un bambino di sei anni, il primo caso
dall’ultimo registrato nel 1986. Nessuna delle piccola vittime era stato
vaccinato. In Venezuela si parla di una vera emergenza che ha fatto 23
vittime, quasi tutti bambini.
In Italia, invece, l’ultimo caso
pediatrico risale al 1991. Ora, con il calo delle vaccinazioni si
potrebbe tornare indietro di molti anni. Quando cioè la difterite
colpiva decine di migliaia di persone e ne uccideva più di mille
all’anno.
La difterite è infatti una malattia infettiva gravissima
che può essere letale. Una volta che il batterio responsabile entra nel
nostro organismo rilascia una tossina che può danneggiare, o
addirittura distruggere, organi e tessuti. Il batterio infetta le mucose
del naso e della gola, in alcuni casi la pelle e ancora più raramente
gli occhi. In fase avanzata questa grave infezione batterica può
arrivare a danneggiare cuore, rene e sistema nervoso.
Un altro
problema è che oggi quasi tutti i paesi hanno smesso di produrre
l’antitossina difterica e per questo, in caso di malattia, c’è il
rischio di non avere i farmaci subito a disposizione e quindi di morire.
L’unica
soluzione per scongiurare questo terrificante ritorno è la vaccinazione
preventiva. Solitamente, il vaccino antidifterico viene somministrato
in combinazione con quello contro il tetano e contro la pertosse.
Inoltre, oggi si possono a vaccinare i nuovi nati con il vaccino
esavalente, che protegge anche contro la poliomielite, l’epatite virale B
e le infezioni invasive da Haemophilus influenzae B.
Ritornare a vaccinarsi è fondamentale, non solo per proteggersi dalla difterite.
«A
causa del calo delle vaccinazione - sottolinea Ricciardi - ci
attendiamo anche in Italia casi di poliomielite». Oggi già si è in
emergenza per il morbillo: al momento in Italia ci sono 670mila bambini
che rischiano di contrarlo poiché non vaccinati. «A questi - conclude
Ricciardi - vanno aggiunti circa un milione e mezzo di giovani adulti a
rischio, per un totale di circa 2 milioni di persone suscettibili
all’infezione».