il manifesto 29.11.16
Dal No lettera aperta al ’terzista’ Pisapia
«Caro
Pisapia, nella tua intervista a la Repubblica del 18 novembre (…)
affermi che il Sì e il No sono determinati non dal giudizio sulla legge
di revisione costituzionale, ma dalla volontà di far cadere il governo».
Un gruppo di comitati per il No scrive all’ex sindaco di Milano che ha
deciso di non schierarsi nella battaglia referendaria e di ragionare su
una nuova formazione di sinistra. «Non è certamente così per il nostro
Comitato, non lo è per la Cgil, l’Anpi, l’Arci e quelle associazioni che
da sempre sono impegnate sul terreno della democrazia costituzionale»,
scrivono. «Siamo sostenitori del No per una sola ragione: se vincerà il
Sì la nuova Costituzione non sarà più quella di prima», «il centro del
potere passerà dal parlamento al governo», e «domani al governo del
paese potrebbero andare forze populiste che hanno nel loro Dna la
discriminazione contro i “diversi”. Avremmo posto nelle loro mani non
solo tutti i maggiori poteri dell’esecutivo, ma anche la possibilità di
ridurre le garanzie dei diritti fondamentali delle persone e delle
minoranze». Caro Pisapia, è la conclusione, «con ferma convinzione
riaffermiamo le ragioni per le quali difendiamo la Carta. Anche noi
vogliamo cambiare: in meglio».