il manifesto 15.11.16
Profondo rosso nei conti del Sole, giornalisti in sciopero
Confindustria
nella bufera. I redattori si oppongono al piano «lacrime e sangue»
annunciato dal presidente degli industriali Vincenzo Boccia
di R. G.
Oggi
il Sole 24 ore non sarà in edicola per uno sciopero deciso ieri
dall’assemblea dei redattori del gruppo contro il piano «lacrime e
sangue» annunciato – esattamente con queste parole – dal presidente di
Confindustria Vincenzo Boccia per salvare il quotidiano che, si è
scoperto, attraverso una serie di sconsiderate operazioni finanziarie e
commerciali, ha accumulato 50 milioni di deficit nei primi sei mesi
dell’anno.
I giornalisti si oppongono a risolvere il grave ammanco
nel bilancio, che mette seriamente a rischio la stessa sopravvivenza
delle testate – non solamente il Sole ma anche l’agenzia Radiocor e
Radio24 -, con un piano di licenziamenti e riduzione del costo del
lavoro. Chiedono all’azionista di maggioranza, Confindustria, un piano
industriale di forte rilancio del gruppo, con investimenti importanti
sulla radio. L’assemblea dei redattori ha affidato ai rispettivi Cdr – i
comitati di redazione, il sindacato interno – un pacchetto di 5 giorni
di sciopero e altre iniziative di agitazione.
Non è stato ancora
accertato con precisione come si sia generato un buco di bilancio così
mastodontico – si vocifera di un falò di 350 milioni in dieci anni – e
la procura di Milano ha aperto un fascicolo ipotizzando i reati di falso
in bilancio e aggiotaggio.
La redazione ha addossato le
responsabilità sul direttore Roberto Napoletano, nominato nel 2011 dalla
presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, e sfiduciato da un voto
redazionale a ottobre, quando lo scandalo è emerso, ma rimasto al
timone, essendo il voto non vincolante per gli editori.
Nel
frattempo il cda non è più presieduto da Gabriele Del Torchio – nominato
a giugno e che si è trovato per le mani lo scandalo – sostituito con
Giorgio Fossa, già presidente di Confindustria fino al 2000.