Corriere 29.11.16
Shady Hamadi: «Aleppo. Città simbolo della negazione»
di M. Ser.
«Aleppo
è il simbolo della negazione, Assad vuole riprendersi la città per
presentarsi al tavolo di pace come il vincitore, contando anche sul
benestare di Trump». Shady Hamadi, scrittore italo siriano coautore di
«Esilio siriano» (Guerini e Associati), ripercorre 5 anni di guerra.
«Fin qui il regime ha proposto — anche usando spot tv — la zona est come
un covo di milizie jihadiste, contrapposto alla parte ovest. Ma non
dobbiamo dimenticare tutti i crimini di guerra commessi. Per esempio, i
raid con le armi chimiche. La storia di Aleppo è ricoperta dalle sue
stesse macerie».
Il cortocircuito dell’informazione sulla Siria è dato anche dalla difficoltà di verificare le notizie. Come si rimedia?
«Serve
più collaborazione tra i media occidentali che sempre meno inviano i
loro giornalisti sul campo, e quelli arabi. E piattaforme condivise di
giornalismo per raccontare i conflitti. In Siria sta nascendo una classe
di intellettuali che forniscono una rappresentazione della realtà non
di regime. Dal programma tv di Dima Wannous, dove la giornalista
incontra gli artisti, agli scrittori della nuova generazione come Samar
Yazbek e Rosa Yassin Hassan, entrambe alawite, che raccontano l’amore ai
tempi della guerra».