Corriere 26.11.16
Il Papa: Dio vuole le donne libere
di Margherita De Bac
ROMA
Libertà e dignità. Il messaggio del Papa per la Giornata internazionale
contro la violenza di genere è racchiuso in questi due valori. In un
tweet Francesco è intervenuto su un tema cui tiene molto: «Quante donne
sopraffatte dal peso della vita e dal dramma della violenza! Il Signore
le vuole libere e in piena dignità».
L’attenzione verso le fragili
vittime di ogni tipo di soprusi è stato il filo conduttore del
Giubileo. Uno degli interventi del venerdì della misericordia il Santo
Padre lo aveva dedicato a un gruppo di giovani riuscite a sottrarsi agli
aguzzini che le avevano portate in Italia con la menzogna e l’intento
di metterle sulla strada. Anche nella Lettera Apostolica «Misericordia
et Misera», scritta a conclusione del Giubileo, il Papa non dimentica
l’universo femminile, con l’appello ai sacerdoti perché concedano il
perdono a chi confessa l’aborto.
Per il capo dello Stato Sergio
Mattarella il problema della violenza si risolverà soltanto rafforzando
l’opera di educazione al rispetto e alla libertà del prossimo: «A
partire dai giovani deve essere respinto con fermezza ogni messaggio che
abbia con finalità, espressa o latente, quello di limitare la libertà
altrui, autorizzando comportamenti prevaricanti». Fondamentale sostenere
non solo le vittime dirette ma anche i figli che assistono a scene di
aggressione alla madre: «È una ferita della società».
Il ministro
dell’Interno Angelino Alfano fornisce i dati «che dimostrano come tutti i
reati legati a questo fenomeno orrendo sono in calo, ma ciò non ci può
soddisfare pienamente ed è su questo fronte che ci impegneremo senza
risparmiare nulla».
Le donne però dovrebbero partecipare alla
battaglia dichiarata in loro difesa prendendo il coraggio di denunciare
gli uomini autori di questi atti. Avviene solo nel 35% dei casi, il 44%
si limita a classificare gli episodi come qualcosa di sbagliato, il 20%
considera il singolo episodio come fatto accidentale.
I dati sono
serviti al vicepresidente del Csm Giovanni Legnini come base del
discorso in Senato: «Occorre agire sul versante culturale,
sull’assistenza, il sostegno alle vittime e il recupero dei violenti».
La donna abusata non può essere se stessa, in quanto «si trova di fronte
a un insopportabile ostacolo», scrive su Facebook il presidente del
Senato, Pietro Grasso.
Tre volte su dieci l’aggressore è una
persona intima. Il rapporto dell’Organizzazione mondiale della Sanità
(Oms) descrive un fenomeno di dimensioni globali che coinvolge il 30%
della popolazione femminile. In Italia, dice la ministra della Salute
Beatrice Lorenzin, può essere contrastato solo con la sinergia dei
servizi sanitari, giudiziari e sociali.