venerdì 11 novembre 2016

Corriere 11.11.16
Gary Shteyngart
«Basta Twitter Lotteremo leggendo libri ai nostri figli»
intervista di Viviana Mazza

Milwaukee (Wisconsin) Le proteste contro Trump attraversano l’America, da New York a Milwaukee, e Gary Shteyngart confessa che per lui hanno un effetto calmante.«Se c’erano ancora proteste come quella... allora forse non eravamo ancora una nazione finita», ha scritto nel romanzo, Storia d’amore vera e supertriste (Guanda), in cui profetizzò la nascita del movimento Occupy. «Ora, forse, se non ci fossero proteste, sarei su un aereo per Toronto», dice al Corriere . Shteyngart descrive in quel romanzo un Paese orwelliano, governato da una «Authority per la restaurazione americana», dove ogni individuo è sorvegliato dallo schermo lampeggiante del suo «apparat». Non si leggono più libri, i ricchi possono vivere a lungo per continuare a far soldi, agli ispanici viene intimato di avere un buon «indice di credito» se non vogliono essere deportati. Se gli chiedi se Storia d’amore stia diventando realtà, lo scrittore risponde: sì.
I giovani protestano contro Trump, ma tanti non sono andati a votare per Clinton. C’è bisogno di «Occupy» per esprimersi?
«Hillary Clinton non ha saputo ispirare i giovani. I suoi legami con il settore finanziario l’hanno condannata alla sconfitta. I democratici dovranno smetterla di nominare candidati legati alle banche. Quell’epoca è finita».
È la seconda volta, dopo Bush contro Gore, che il vincitore perde il voto popolare. Si rimette in discussione il sistema del collegi elettorali...
«Questo sistema in pratica dice che un cittadino dell’Ohio (Stato in bilico, ndr ) vale più di un cittadino del Rhode Island (da sempre “blu”, ndr ): arcaico e assolutamente non democratico».
Se Bernie Sanders fosse stato il rivale di Trump, chi avrebbe vinto? Ieri Sanders ha detto di capire la rabbia dei cittadini e ha aggiunto di essere pronto a lavorare con Trump «per migliorare le vite delle famiglie dei lavoratori», ma che si opporrà a «politiche razziste, sessiste, xenofobe e contro l’ambiente». È la via giusta?
«Non voglio cimentarmi su ciò che poteva succedere. È andata come è andata. Adesso dobbiamo capire che cosa fare per salvare la nostra Repubblica».
L’ascesa di Trump è il risultato del nostro rapporto con la tecnologia?
«Tutto questo non sarebbe mai accaduto senza Twitter. Trump e i suoi sostenitori hanno usato Twitter per il loro sbarco in Normandia. I media televisivi, in tutta la loro gloriosa idiozia, hanno preso il comando dopo l’arrivo delle truppe d’assalto».
Vede somiglianze tra Trump e Berlusconi?
«Vedremo chi organizzerà i migliori bunga bunga party».
Quindi alla fine lei non andrà in Canada?
«La maggior parte di noi resterà e continuerà a lottare. Vogliamo cambiare questo Paese? Cominciamo a leggere un libro, a leggere un libro ai nostri figli e consigliarlo ai nostri amici. E lasciamo Twitter. Adesso».