giovedì 20 ottobre 2016

Repubblica 20.10.16
Perché No
Giuseppe Ugo Rescigno è professore emerito di Istituzioni di Diritto pubblico alla Sapienza di Roma
“Persa l’occasione per fissare i principi dei sistemi di voto”
La sua composizione ne fa un organismo senza senso e il potere di inchiesta limitato potrà creare controversie

ROMA. Il giudizio preventivo della Corte eviterà che bocciature a posteriori di leggi elettorali mettano in discussione la legittimità del Parlamento. Non le sembra positivo professor Rescigno?
«Premesso che il mio no complessivo non dipende, se non in minima parte, dal giudizio su queste disposizioni, è vero che si è rivelato necessario introdurre eccezionalmente un vaglio preventivo di legittimità costituzionale; nello stesso tempo emergono anche in questo caso improvvisazioni e lacune. La principale sta nel dare alla Corte un potere così grande senza scrivere in Costituzione, con parole chiare, i principi ai quali le leggi elettorali debbono attenersi».
Questo non è un rafforzamento delle prerogative delle minoranze?
«La constatazione che le minoranze parlamentari ottengono un potere di controllo non toglie nulla alla critica prima enunciata. Inoltre, posto che nella logica del nuovo articolo 73 la sentenza della Corte deve essere unica e definitiva, i cittadini non hanno alcuna possibilità di ricorrere contro le leggi elettorali».
Inchieste parlamentari, amnistia e indulto, dichiarazione di guerra spetteranno alla sola Camera. Vede dei rischi in questo?
«Dato il progetto, è in parte inevitabile. Però, per amnistia e indulto questa poteva essere l’occasione per rimediare allo sconcio demagogico per cui questa legge deve essere approvata con la maggioranza dei due terzi. Inoltre l’esperienza ha reso evidente che oggi vengono condotte guerre ufficialmente chiamate con altro nome: è significativo che tra tante cose si sia dimenticata proprio questa. Quanto alle commissioni di inchiesta non condivido la limitazione del Senato a materie “concernenti le autonomie locali”, perché o la norma rimarrà inerte (data la composizione del Senato che ne fa un mostriciattolo senza senso: è la ragione principale del mio no) oppure darà luogo a controversie».