domenica 2 ottobre 2016

Repubblica 2.10.16
Bergoglio all’attacco durante la seconda giornata del viaggio in Georgia
“Vogliono distruggere con le idee la cosa più bella che Dio ha creato”
“Guerra mondiale sul matrimonio la teoria gender è la grande nemica”
di Marco Ansaldo

TBILISI. Una «guerra mondiale », ma condotta «per distruggere il matrimonio». È quello che sta accadendo oggi, dice il Papa. Mai un Pontefice si era scagliato con tanta durezza accusando la cosiddetta “teoria del gender”. Ieri Francesco lo ha fatto da Tbilisi, in Georgia, durante il suo viaggio nel Caucaso, usando il termine a lui caro di «guerra mondiale» adoperato in passato per denunciare i conflitti «a pezzi, a capitoli» in tante parti del pianeta, ma destinata in questo caso contro l’unione fra un uomo e una donna. C’è «un grande nemico oggi del matrimonio: la teoria del gender», ha detto Jorge Bergoglio parlando a braccio, in italiano, nella chiesa dell’Assunta, in pieno centro nella capitale georgiana, davanti a religiosi, suore e seminaristi. Fuori, molta polizia e piccoli gruppi di locali incuriositi dalla presenza del Pontefice cattolico.
«C’è una guerra mondiale per distruggere il matrimonio — ha spiegato, rispondendo a una testimonianza, quella di una madre di famiglia, Irina — Il matrimonio è la cosa più bella che Dio ha creato. La Bibbia ci dice che Dio ha creato uomo e donna e li ha creati a sua immagine: cioè l’uomo e la donna che si fanno una sola carne sono l’immagine di Dio». A questo punto il Papa si è chiesto, riferendosi all’eventualità che la coppia si separi: «Chi paga le spese del divorzio? Tutti e due? Di più paga Dio, perché quando si divorzia una sola carne si sporca l’immagine di Dio. E pagano i bambini, i figli. Voi non sapete quanto soffrono i figli piccoli quando vedono le liti e le separazioni dei genitori».
Per il Pontefice, piuttosto, «si deve fare di tutto per salvare un matrimonio». E osserva: «Ma è normale che nel matrimonio si litighi? Sì, è normale. Succede, delle volte volano i piatti. Ma se è vero amore, lì si fa la pace subito. Io consiglio agli sposi: litigate quanto volete, ma non finite la giornata senza fare la pace. Anzi fate spesso uso di tre parole: permesso, grazie, scusa».
Francesco aveva già affrontato la questione del gender in un’udienza generale del mercoledì. Era il 15 aprile 2015 e Jorge Bergoglio disse: «La cultura moderna e contemporanea ha aperto nuovi spazi, nuove libertà e nuove profondità per l’arricchimento della comprensione delle differenze tra uomo e donna. Ma ha introdotto anche molti dubbi e molto scetticismo. Per esempio mi domando se la cosiddetta teoria del gender non sia anche espressione di una frustrazione e di una rassegnazione, che mira a cancellare la differenza sessuale perché non sa più confrontarsi con essa ».
A Tbilisi, pure ieri il secondo giorno di visita del Papa è passato nell’indifferenza generale. Poca gente allo stadio Meshki, terreno dove gioca la Dinamo Tbilisi e capace di accogliere 27 mila spettatori. Solo qualche migliaio i fedeli cattolici presenti (in Georgia il 2,5% della popolazione) in una struttura che risultava quasi vuota. Pure la delegazione del Patriarcato ortodosso, dopo l’abbraccio all’aeroporto tra Francesco e Ilia II, era attesa. Ma per contrasti interni (il Papa era stato contestato al suo arrivo dagli oltranzisti) gli ortodossi hanno preferito non partecipare. Un incidente, comunque, subito ricucito dal Papa, che poi ha intimato ai cattolici di non fare «mai proselitismo con gli ortodossi», bollandolo come «un grosso peccato contro l’ecumenismo».
E se venerdì Francesco aveva pronunciato qualche parola di aramaico, ieri si è invece lanciato in un’espressione usuale nel mondo musulmano: «Inshallah », se Dio vuole. Lo ha fatto per rispondere alla domanda del Patriarca caldeo di Bagdad, Louis Sako, che voleva sapere se il Pontefice potrebbe andare in Iraq. «Inshallah», ha risposto Bergoglio, parola comune nel mondo arabo e in Turchia, pure negli ambienti laici, esprimendo comunemente la speranza che qualcosa accada, per l’appunto, “a Dio piacendo”. Però, un Papa, così non lo aveva mai detto.