domenica 16 ottobre 2016

Repubblica 16.10.16
Il super selfie con vista sull’ostacolo del 4 dicembre
di Vittorio Zucconi

Con la cucina di Mario Batali, il socio di Joe “Vuoi che Muoro” Bastianich, scelto da Michelle Obama dopo un test dal suo “Babbo” di Manhattan, e la voce della cantante Gwen Stefani (nota bene per Renzi: qui si pronucia Stefàni) l’ultima cena ufficiale offerta da Barack Obama sarà consumata in onore del Presidente del Consiglio italiano martedì, in una Washington un po’ distratta, che conta i minuti d’ansia che la separano dalla sentenza elettorale dell’8 novembre.
Non c’è più molto che l’inquilino della Casa Bianca prossimo allo sfratto costituzionale possa davvero fare per l’inquilino di Palazzo Chigi, appeso al referendum del 4 dicembre, se non offrirgli un super selfie politico e predisporre un menu che Batali promette ricco di “cruciforme” stagionali, cavoli, cavolini, verze, rape, broccoli. Verdure ricche di mirabili virtù nutritive, seppur capaci di produrre robusti gas intestinali, non raccomandati in dinner in smoking e lungo.
Come in tutte le cene di Stato, nessuno partecipa per il menu degustazione, ma per delibare investiture politiche. Lo schieramento di apostoli che Matteo porterà all’ultima cena sarà infatti il suo “Team Sì”: Roberto Benigni, la campionessa paralimpica di scherma Bebe Vio, le direttrici italiane del Moma Design, Paola Antonelli e del Cern, Fabiola Giannotti. Illuminato dallo star power di Paolo Sorrentino, prossimo all’esordio americano del suo “Giovane Papa”.
Una squadra di stelle costruita per riaffermare la reciproca devozione e reciproca inquietudine dei convitati Democratici italiani e Democratici americani alla vigilia di elezioni spinose. Sempre nel timore che anche in quest’ultima cena si possa annidare un Giuda a rovinare la festa: gli elettori.