venerdì 28 ottobre 2016

Pugliain.net 27.10.16
Sel, ultimi mesi prima di sciogliersi in “Sinistra Italiana”
Sinistra Ecologia e Libertà annuncia la sua prossima confluenza in Sinistra Italiana
di Roberto Mastrangelo


Che il progetto di Sinistra, Ecologia e Libertà, il partito di sinistra con il “nucleo” centrale in Puglia, fondato da Nichi Vendola e coordinato attualmente dal deputato braccio destro dell’ex governatore della Puglia Nicola Fratoianni, fosse un periodo di transizione, era stato chiaro negli intenti del suo principale promotore: “presto ci fonderemo in qualcosa di più grande a sinistra” disse Vendola.
Adesso sembra che quel momento sia definitivamente arrivato. Messe da parte quasi definitivamente le velleità di governo e di collaborazione con Matteo Renzi ed il Partito Democratico (in effetti un amore mai sbocciato quello con il Pd), anche perchè chi appoggiava e sosteneva l’appoggio a Renzi (come per esempio Gennaro Migliore) ormai da anni ha lasciato Sel per entrare nel Pd, per Sel si avvia una fase congressuale dove ci sarà l’ufficialità della fine dell’esperienza di Sel e l’arrivo in una nuova sigla, “Sinistra Italiana” di cui lo stesso Fratoianni è promotore insieme ai “fuoriusciti” dal Pd Fassina e D’Attorre, dove, fin dal titolo, si tornerà a puntare sulla propria appartenenza ad uno schema politico e sociale ben preciso, mettendo forse da parte quel vendolismo che, in alcune esperienze, si è rivelato poi meno foriero di risultati politici rispetto alle iperboli promesse.
A confermare la scelta è stato lo stesso Fratoianni, in una intervista radiofonica al programma “Un giorno da pecora” di Rai Radio1.
“Entro i primi giorni di febbraio – ha detto – ci sarà il congresso fondativo di Sinistra Italiana, dove convoglieremo con Sinistra, Ecologia e Libertà”.
Da un lato, dunque, l’esigenza di riprovare a convogliare le forze alternativa, da sinistra, al progetto renziano di un centrosinistra di governo accentratore e decisionista, e dall’altro lato quella, forse ancora più pressante nelle intenzioni dei promotori, di ricercare quel consenso che, sempre di più, tende ad allontanarsi dai partiti “tradizionalmente intesi” per coinvogliare sempre maggiormente nel mondo dell’associazionismo militante, del “movimentismo” ed, infine, nel grillismo.
E’ questa la risposta della politica a Beppe Grillo visto da sinistra? Probabilmente si. Sempre che riescano a superare l’onda che, in questo momento, è parecchio elevata.