se
il punto salverà il
mondo (degli sms)
Scrittura
| La
punteggiatura non è morta con l’arrivo
delle nuove tecnologie.
È cambiata, ma spiega ancora molto del nostro comportamento
È cambiata, ma spiega ancora molto del nostro comportamento
Il
24 settembre, in America, da
tredici anni si celebra la giornata nazionale della punteggiatura. Si
festeggiano «la virgola, l’uso corretto del punto interrogativo e
di altri segni come il punto, il punto e virgola e i tre misteriosi
punti di sospensione », come si legge sull’home page del sito che
segue la manifestazione.
Si
è schierato dalla parte di punti e virgole anche il linguista
americano Tyler Schnoebelen,che in un articolo apparso sul Time
ha
analizzato una raccolta personale di messaggi di testo inviati e
ricevuti. Con l’obiettivo di comprendere il valore che questo segno
di punteggiatura assume a seconda del modo in cui lo si utilizza,
dimostrando così che l’utilità del segno non è morta a causa
delle nuove tecnologie. Schnoebelen ha studiato 157.305 sms scritti o
scambiati con altre 1.100 persone in sette anni. La conclusione
principale a cui è giunto è che «la punteggiatura può ancora
giocare un ruolo interessante». Per prima cosa, la struttura del
messaggio è determinante per l’uso o meno del punto. Più il testo
è lungo, più è alta la possibilità che si utilizzino punti per
spezzare le frasi. Nella sua raccolta, infatti, solo il 13% dei
messaggi con meno di 17 lettere finisce con un punto, mentre succede
per il 60% di quelli con più di 72 lettere (che corrisponde a circa
la metà della lunghezza di un Tweet). Secondo l’analisi di
Schnoebelen, questa è una prassi che continuerà per sempre, sia per
i messaggi che per altre tipologie di contenuti, perché «le persone
si sentono perse quando scrivono un testo lungo senza punteggiatura».
Inoltre, il punto serve per indicare visivamente e immediatamente
dove termina un pensiero o il
concetto che si vuole esprimere. Un’altra
considerazione riguarda l’uso del punto come condivisone di
un’emozione. Terminare una frase in modo netto, per Schnoebelen,
può tramettere al destinatario diversi sentimenti come
rabbia,irritazione e falsità, oppure tutti queste emozioni insieme
nello stesso momento. Anche senza che il mittente lo voglia davvero.
Il linguista ha evidenziato ancora che il modo in cui scriviamo è
influenzato molto dalla persona con cui ci stiamo rapportando. Se
parliamo con un fidanzato, un parente o un amico, tendiamo a usare un
registro più informale senza molti punti, mentre più ci
allontaniamo dalla sfera affettiva più lo stile diventa formale e
aumentano le pause. È un comportamento che viene definito “a
specchio”: siamo portati a scrivere nello stesso modo di chi ci ha
mandato il messaggio, contribuendo così a formare relazioni ed
evidenziando l’appartenenza a un gruppo. Infatti se ci vengono
mandati sms senza alcuna punteggiatura siamo più inclini a
rispondere con lo stesso stile.