domenica 9 ottobre 2016

pagina99 8.10.2016
se il punto salverà il mondo (degli sms)
Scrittura | La punteggiatura non è morta con l’arrivo delle nuove tecnologie.
È cambiata, ma spiega ancora molto del nostro comportamento

Il 24 settembre, in America, da tredici anni si celebra la giornata nazionale della punteggiatura. Si festeggiano «la virgola, l’uso corretto del punto interrogativo e di altri segni come il punto, il punto e virgola e i tre misteriosi punti di sospensione », come si legge sull’home page del sito che segue la manifestazione.
Si è schierato dalla parte di punti e virgole anche il linguista americano Tyler Schnoebelen,che in un articolo apparso sul Time ha analizzato una raccolta personale di messaggi di testo inviati e ricevuti. Con l’obiettivo di comprendere il valore che questo segno di punteggiatura assume a seconda del modo in cui lo si utilizza, dimostrando così che l’utilità del segno non è morta a causa delle nuove tecnologie. Schnoebelen ha studiato 157.305 sms scritti o scambiati con altre 1.100 persone in sette anni. La conclusione principale a cui è giunto è che «la punteggiatura può ancora giocare un ruolo interessante». Per prima cosa, la struttura del messaggio è determinante per l’uso o meno del punto. Più il testo è lungo, più è alta la possibilità che si utilizzino punti per spezzare le frasi. Nella sua raccolta, infatti, solo il 13% dei messaggi con meno di 17 lettere finisce con un punto, mentre succede per il 60% di quelli con più di 72 lettere (che corrisponde a circa la metà della lunghezza di un Tweet). Secondo l’analisi di Schnoebelen, questa è una prassi che continuerà per sempre, sia per i messaggi che per altre tipologie di contenuti, perché «le persone si sentono perse quando scrivono un testo lungo senza punteggiatura». Inoltre, il punto serve per indicare visivamente e immediatamente dove termina un pensiero o il concetto che si vuole esprimere. Un’altra considerazione riguarda l’uso del punto come condivisone di un’emozione. Terminare una frase in modo netto, per Schnoebelen, può tramettere al destinatario diversi sentimenti come rabbia,irritazione e falsità, oppure tutti queste emozioni insieme nello stesso momento. Anche senza che il mittente lo voglia davvero. Il linguista ha evidenziato ancora che il modo in cui scriviamo è influenzato molto dalla persona con cui ci stiamo rapportando. Se parliamo con un fidanzato, un parente o un amico, tendiamo a usare un registro più informale senza molti punti, mentre più ci allontaniamo dalla sfera affettiva più lo stile diventa formale e aumentano le pause. È un comportamento che viene definito “a specchio”: siamo portati a scrivere nello stesso modo di chi ci ha mandato il messaggio, contribuendo così a formare relazioni ed evidenziando l’appartenenza a un gruppo. Infatti se ci vengono mandati sms senza alcuna punteggiatura siamo più inclini a rispondere con lo stesso stile.