martedì 4 ottobre 2016

Corriere 4.10.16
Francoforte
La Buchmesse punta al rilancio e scommette su nuovi eventi e arte
di Ranieri Polese

Tempi di crisi per l’editoria. Pure la Germania, noto Paese di lettori forti, denunzia un calo delle vendite (meno 1,4% nel 2015: il mercato del libro è tornato alle dimensioni di 10 anni fa). E anche la più importante fiera del mondo, la Buchmesse di Francoforte, ha fatto registrare, negli ultimi 5 anni, un calo di espositori (meno 6%) e di presenze di operatori del settore (meno 20%). Diminuito anche il numero degli stand, la Fiera ha chiuso, nel 2015, la Halle 8, tradizionale postazione degli editori di lingua inglese. Così, l’anno scorso ci fu una serie di traslochi, e l’Italia, fra molti mugugni, scese al pian terreno. Molteplici le cause di questo ridimensionamento: senz’altro l’aumento del costo degli stand, le spese per il soggiorno ma, soprattutto, il fatto che ormai grazie a internet gli affari si combinano e concludono durante tutto l’anno.
Eppure, il numero dei visitatori si mantiene sempre oltre le 275 mila unità (il pubblico è ammesso solo sabato e domenica) e giornalisti e blogger accreditati superano abbondantemente quota 10 mila. Come a dire che a Francoforte, comunque, vale la pena esserci. Per molte ragioni, come spiega il risultato di un sondaggio commissionato dalla Fiera. Aggiudicarsi nuovi clienti è all’ultimo posto (36%), sopra troviamo il bisogno di rendere più visibile e conosciuta la propria azienda (47%). Le prime due posizioni sono occupate da: Rafforzare contatti già esistenti (55%) e Allacciare nuovi contatti (50%). Come ogni anno ci sono, è vero, più di un migliaio di appuntamenti. Ma non basta. Il direttore della Buchmesse, Jürgen Boos, in carica dal 2015, ha da tempo messo in atto un programma di incontri, eventi, forum in grado di rendere sempre più necessaria la presenza a Francoforte. Questa edizione della Fiera, 19-23 ottobre — la 68ª dal 1949 — promette molte novità. Eccole.
Dove va l’Europa
Fino a dom enica si svolgeranno i lavori del forum Europe!, cui partecipano, fra gli altri, Daniel Cohn-Bendit, gli storici inglesi Ian Kershaw e Timothy Garton Ash, lo studioso della comunicazione Bernhard Pörksen, la fondatrice dell’European Democracy Lab, Ulrike Guérot (è appena uscito in Germania il suo Perché l’Europa deve diventare una repubblica) e il politologo Herfried Münkler (celebre il suo saggio su Machiavelli e la crisi della Repubblica fiorentina). Con l’algerino Boualem Sansal e la turca Elif Shafak sarà affrontato il tema della libertà di parola e di stampa nei Paesi oggi a rischio. Alla Turchia, del resto è dedicato uno speciale incontro dal titolo: Europa-Turchia: esiste ancora la libertà di opinione? Fra i temi ricorrenti, l’emigrazione e il successo dei movimenti populisti. Il titolo di un dibattito, a cui fra gli altri partecipa lo scrittore francese Mathias Énard, riassume il senso dell’intero forum: Più Europa, ma diversa da quella che è stata finora.
Premi
Oltre ai tradizionali premi assegnati durante la Fiera (il Deutscher Buchpreis viene proclamato il 17 ottobre), quali il Friedenspreis , nella domenica conclusiva — quest’anno lo ha vinto Carolin Emcke — e il Premio per i libri per ragazzi ( Jugendliteraturpreis ), ci sono due importanti novità. Mercoledì 19, Gaby Wood, la direttrice letteraria della fondazione del Man Booker Prize, il più importante riconoscimento per libri in lingua inglese, sarà alla Fiera a presentare i sei finalisti (uno di loro incontrerà il pubblico). Poi, con il direttore Boos, parteciperà al dibattito su quanto i premi letterari possono influenzare il mercato (per l’Italia sarà presente Nicola Lagioia, Premio Strega 2015. Titolo dell’incontro: The Winner Takes It All ; copyright, Abba). Ma c’è anche il Gourmand World Cookbook Award, il premio per il miglior libro di cucina, fondato venti anni fa dal francese Edouard Cointreau, che dal 2015 ha scelto Francoforte come luogo della consegna del premio.
Hockney e Documenta
The Arts+ si propone di essere una Fiera dentro la Fiera. E nel corso delle giornate saranno — si dice — molte le novità annunziate anche da parte italiana. Tema centrale del convegno di apertura: come il settore culturale si possa giovare delle nuove tecnologie. Fra gli ospiti, è annunciato l’americano Jeff Jarvis, teorico dell’apertura totale di internet (il suo Gutenberg il geek , storia del primo imprenditore tecnologico della storia, è tradotto in italiano). Ci saranno anche due importanti collezioniste d’arte contemporanea in Germania: Christiane zu Salm e Julia Stoschek. Ma il personaggio più atteso sarà David Hockney, cui l’editore Taschen ha dedicato il suo Sumo , un mega-libro di circa 500 pagine, prezzo 2 mila euro, in uscita a novembre. Titolo: A Bigger Book . Durante i giorni della Fiera, l’artista argentina Marta Minujin raccoglierà libri proibiti e censurati in ogni parte del mondo per costruire al prossimo Documenta di Kassel, nel 2017, il Partenone dei libri. Sarà la riproposta dell’installazione con cui l’artista salutò a Buenos Aires il ritorno della democrazia nel 1983 e la riaffermazione della libertà di espressione. Allora, i libri erano 30 mila; a Kassel saranno 100 mila. Per la prima volta il magazine «Newsweek» avrà un suo stand, coprendo giorno per giorno con interviste e servizi i momenti salienti della Fiera. Giovedì 20 la condirettrice Naina Bajekal, di «Newsweek» Europa, intervisterà Nujeen Mustafà, la diciassettenne emigrata siriana arrivata in Germania su una sedia a rotelle (soffre di paralisi cerebrale) il cui libro, Nujeen , pubblicato da Harper Collins, viene ora tradotto in nove Paesi. Anche «Monocle», il mensile più cool creato da Tyler Brûlé, ha il suo stand.
Canederli rivoluzionari
La Gourmet Gallery (Halle 3, I piano) occupa in questa edizione uno spazio di grandissime dimensioni. Saranno presentati oltre mille nuovi libri, pubblicati da oltre 80 editori. Tra i Paesi rappresentati ci saranno anche Giamaica, Giappone, Brasile, Kurdistan, Nuova Zelanda. Quello del food, anche in Germania, è un mercato in piena espansione, grazie anche a fortunate trasmissioni tv. Durante i giorni della Fiera, nel Salone della Gallery, intenso programma di dimostrazioni di cucina, dalla cucina vegana con Sophia Hoffman alla «Knödel Revolution» (la rivoluzione dei canederli) di Michael Schlaipfer. Domenica, verranno preparati waffles insieme con alcuni rifugiati.
Ospiti reali
Ospite d’onore della Fiera, quest’anno è la letteratura di lingua nederlandese, ovvero Olanda e le regioni fiamminghe del Belgio. Arriveranno circa 70 autori, mentre gli editori tedeschi hanno tradotto oltre trecento titoli, fra libri nuovi e classici. Martedì 18, a inaugurare il padiglione olandese-fiammingo, interverranno il re d’Olanda Willem-Alexander e il re del Belgio Philippe. Alla chiusura della Buchmesse, Olanda e Fiandre passeranno il testimone al Paese ospite del 2017, la Francia.