lunedì 3 ottobre 2016

NEL VIAGGIO DI RITORNO DAL CAUCASO
UNA DOMANDA DI UN GIORNALISTA A BERGOGLIO
Lei ha detto anche che è in atto una guerra mondiale contro il matrimonio, e ha usato parole molto forti contro il divorzio dicendo che sporca l’immagine di Dio. Ma al Sinodo lei ha parlato di accoglienza dei divorziati. Come si conciliano queste due visioni?

Bergoglio. «Quando si parla del matrimonio, come l’ha stabilito Dio, si parla di un uomo con una donna. È vero che la cultura di oggi, e anche alcune filosofie, portano a questa guerra mondiale contro il matrimonio. Dobbiamo stare attenti a non farci limitare da queste idee.
L’enciclica «Amoris laetitia si parla del fondamento del matrimonio, di come trattare  le famiglie ferite, e c’entra la misericordia. Ma le debolezze umane esistono, i peccati esistono, l’ultima parola non ce l’ha la debolezza, non ce l’ha il peccato, ma la misericordia! Nel matrimonio ci sono i problemi, e come si risolvono? Con quattro criteri: accogliere le famiglie ferite, accompagnare, discernere ogni caso e integrare. Questo significa collaborare in questa ricreazione meravigliosa che ha fatto il Signore con la redenzione. L’Amoris Laetitia si deve leggere tutta, dall’inizio alla fine. C’è il peccato, la rottura, ma anche la cura, la misericordia, la redenzione».
Fonti: Corriere e Repubblica