NEL VIAGGIO DI RITORNO DAL CAUCASO
UNA DOMANDA DI UN GIORNALISTA A BERGOGLIO
Lei
ha detto anche che è in atto una guerra mondiale contro il matrimonio, e
ha usato parole molto forti contro il divorzio dicendo che sporca
l’immagine di Dio. Ma al Sinodo lei ha parlato di accoglienza dei
divorziati. Come si conciliano queste due visioni?
Bergoglio.
«Quando si parla del matrimonio, come l’ha stabilito Dio, si parla di
un uomo con una donna. È vero che la cultura di oggi, e anche alcune
filosofie, portano a questa guerra mondiale contro il matrimonio.
Dobbiamo stare attenti a non farci limitare da queste idee.
L’enciclica
«Amoris laetitia si parla del fondamento del matrimonio, di come
trattare le famiglie ferite, e c’entra la misericordia. Ma le debolezze
umane esistono, i peccati esistono, l’ultima parola non ce l’ha la
debolezza, non ce l’ha il peccato, ma la misericordia! Nel matrimonio ci
sono i problemi, e come si risolvono? Con quattro criteri: accogliere
le famiglie ferite, accompagnare, discernere ogni caso e integrare.
Questo significa collaborare in questa ricreazione meravigliosa che ha
fatto il Signore con la redenzione. L’Amoris Laetitia si deve leggere
tutta, dall’inizio alla fine. C’è il peccato, la rottura, ma anche la
cura, la misericordia, la redenzione».
Fonti: Corriere e Repubblica