La Stampa 1.10.16
In Grecia lotteria con auto usate in premio a chi chiede le fatture
di Luigi Grassia
In
Grecia, terra d’origine della tragedia e della commedia, è arrivata
l’ora della tragicommedia fiscale: il governo ha lanciato una lotteria
nazionale con premi estratti a sorte fra i cittadini che si fanno
rilasciare fatture, ricevute e scontrini fiscali dai lavoratori
autonomi. L’idea è anche di incoraggiare l’utilizzo dei mezzi di
pagamento elettronici al posto dei soldi contanti. Così (si spera) i
professionisti, gli artigiani e i commercianti avranno più difficoltà a
imbrogliare l’erario.
Noi in Italia sappiamo qualcosa di evasione fiscale, ma a questo livello non siamo ancora arrivati. Però non è detto.
Nella
stessa Grecia la legge sulla lotteria fiscale non c’è ancora, ma il
testo sta per essere presentato. I premi? Non sono di lusso, ma adatti a
un Paese impoverito: ogni anno verranno messe in palio cinque auto
usate e una casa.
Ultimamente di Grecia si parla poco, ma questo
non vuol dire che Atene abbia risolto i suoi problemi: in realtà, nella
quasi totale indifferenza del mondo, il Paese continua a vivere una
catastrofe quotidiana, un disastro economico e sociale permanente, e
purtroppo non si vede alcuna luce in fondo al tunnel. Fra le cose che
proprio si ostinano a non funzionare è il sistema di raccolta delle
tasse. La distruzione dell’economia greca ha molti colpevoli, fra cui
l’irresponsabilità dei politici locali e le politiche europee che
anziché dare una mano hanno aggravato la crisi, ma una delle cause
fondamentali della bancarotta nazionale è la spudorata evasione fiscale.
A pagare le imposte solo i lavoratori dipendenti e i pensionati, che
sono quasi alla fame, mentre tutti gli altri la fanno franca, e
nonostante l’urgenza di trovare risorse non si trova la maniera di
risolvere il problema.
In questo c’è un monito anche per noi
italiani: sarebbe bene far pagare le tasse dovute, sia pure senza
persecuzioni fiscali, prima di arrivare alla bancarotta dello Stato.