La Stampa 17.10.16
Fisco, le cartelle rottamate scontate tra il 50 ed il 66%
Il viceministro Zanetti: possibile dimezzare anche l’aggio
di Paolo Baroni
Lo
sconto sulle tasse e le multe rimaste in sospeso oscillerà tra la metà
ed i due terzi degli importi iscritti a ruolo. La rottamazione delle
cartelle Equitalia, annunciata sabato dal governo, porterà infatti
all’abbattimento totale delle sanzioni amministrative e degli interessi
di mora: a carico del contribuente resteranno così solamente l’intero
ammontare del tributo dovuto, gli interessi sul ritardato pagamento e
l’aggio, che oggi vale il 6%. «Ma anche questo dovrebbe scendere al 3%
se non addirittura azzerarsi», spiega il viceministro dell’Economia
Enrico Zanetti a cui si deve l’idea di legare quest’operazione alla
chiusura di Equitalia. «Credo che nel momento in cui viene impostato un
intervento di sistema come la riforma complessiva della riscossione con
l’integrazione di Equitalia nell’Agenzia delle entrate, sia giusto
procedere con un’iniziativa di questo genere – aggiunge -. Mettere
assieme due soggetti senza poi cambiare le regole non ha senso perché ai
cittadini non porterebbe nessun vantaggio».
Tre anni di rateizzazioni
I
dettagli sono ancora da mettere a punto, il decreto sabato è stato
infatti approvato «salvo intese» e quindi ritocchi prima del varo del
decreto sono sempre possibili. Ma già ora si può dire che gli importi
che i contribuenti saranno chiamati a versare una volta accettata la
loro istanza potranno essere rateizzati in 36 mesi. La rottamazione, che
non prevede alcun tipo di soglia quantitativa, varrà solamente per il
2017 e riguarderà le cartelle iscritte a ruolo, le rateizzazioni in
corso e quelle scadute. A fronte di 55 miliardi di euro di cartelle
«incagliate», il governo in questo modo conta di incamerare circa 4
miliardi.
Non è un condono
Zanetti, rispetto alle critiche
che si sono già levate da più parti, ci tiene a sottolineare che non si
tratta di un condono. «Perché non c’è nessuna forfettizzazione del
dovuto, le pendenze col Fisco si pagano tutte senza sconti. Vengono solo
tolte quelle voci che portano a raddoppiare o triplicare gli importi». E
a suo parere, poi, «famiglie e imprese, una volta sollevate dal
fardello di cartelle esorbitanti, non saranno più insolventi e potranno
rientrare nel circuito economico con benefici per tutti, compresi i loro
creditori, altre famiglie, altre imprese e banche».
Ovviamente
l’operazione Equitalia va ben oltre un semplice cambio di insegna. Oltre
a conseguire significativi risparmi per effetto della centralizzazione
di una serie di funzioni che si possono stimare nell’ordine di diverse
decine di milioni, s’immagina di arrivare ad una piena parificazione
degli inquadramenti all’interno della nuova istituzione che nascerà il
primo giugno del prossimo anno, conservando comunque una certa
flessibilità di intervento.
Il nodo dei dipendenti
Rispetto
agli ottomila dipendenti di Equitalia, che hanno un contratto di tipo
privato, quello delle esattorie, certamente più oneroso di quello in
vigore all’Agenzia delle Entrate, è prevista una fase transitoria sino
al loro completo riassorbimento. «Nessuno verrà penalizzato – assicura
il viceministro -. I dipendenti Equitalia, di tutta la filiera del fisco
italiano, sono sempre stati i più esposti ma sono anche i meno
responsabili. E troppo spesso sono stati accusati ingiustamente».
Zanetti dice di «essere grato a Renzi per aver accolto la nostra
proposta sulla rottamazione delle cartelle, anche contro il parere di
una parte del suo partito, dove ci sono sacche di resistenza ideologica a
questi provvedimenti pragmatici». Ma poi ci tiene a sottolineare come, a
suo giudizio, questo sia «oggettivamente anche il primo frutto politico
dell’inizio della riaggregazione dell’area di governo di centro e
moderata fatta assieme ad Ala. Senza il peso ed il contributo anche dei
deputati e dei senatori di Ala questa sarebbe stata l’ennesima buona
idea di Sc incompiuta nei metri finali».