La Stampa 16.10.16
Il partito Mediaset per il Sì fa infuriare Forza Italia
Berlusconi prova a rassicurare: io contro la riforma con convinzione
di Amedeo La Mattina
Quella
del No è una battaglia che ci vede impegnati con convinzione e con
determinazione». Finalmente Berlusconi ha dato un segnale di vita
politica al suo elettorato e al suo partito. Due settimane a New York
per il check up al cuore mentre in Italia la campagna referendaria ha
già dato fuoco a tutte le polveri. Con tanto di sospetti sulle reali
intenzioni del Cavaliere, alimentate dalle posizioni di Confalonieri che
non fa mistero della sua preoccupazione sulla tenuta del governo e
sulle ripercussioni aziendali se Renzi dovesse uscire sconfitto dalle
urne. Tra le stesse fila di Forza Italia non sono mancate le voci di chi
(gli stessi capigruppo Brunetta e Romani, ma non solo) vede i programmi
delle reti Mediaset sdraiati sul Sì. «C’è puzza di Nazareno», confidano
Salvini e Meloni che avrebbero dovuto incontrare ieri il leader
azzurro. Incontro rinviato nei prossimi giorni (mercoledì o giovedì a
Roma) perché Berlusconi doveva riposarsi dopo il viaggio di ritorno da
New York. Incontrerà pure Stefano Parisi, che ieri ha fatto tappa ad
Enna con il suo tour «Energie per l’Italia», ricevendo l’incoraggiamento
dell’ex premier («sono molto contento, bravo: vai avanti»).
Così
Berlusconi, pressato da tutte le parti del centrodestra, ha colto
l’occasione di una «Festa Azzurra» in provincia di Bari per mandare un
messaggio scritto per assicurare che il suo No è «convinto e
determinato». Per essere ancora più chiaro ha aggiunto che «il
Presidente del Consiglio dovrà trarre le conseguenze del fallimento di
un progetto al quale ha legato la sua intera azione politica. Il voto
del 4 dicembre sarà anche un voto sul governo e sul premier». Ora,
spiegano nel cerchio magico berlusconiano, è tutto chiaro. Ma nessuno
può «pretendere» che il Cavaliere o Confalonieri schieri Mediaset per il
No.
Fidel infatti non ha dato indicazioni per il Sì o per il No.
Lo racconta Paolo Del Debbio, conduttore di Quinta Colonna , accusato di
avere intervistato Renzi con tanto di lavagna in cui il premier ha
scritto i risultati e le promesse del governo. «Dubitare sulle
intenzioni è legittimo - spiega De Debbio - ma bisogna guardare alle
cose concrete. Ho intervistato il premier ma non ho fatto peana. Ho
fatto domande che qualunque giornalista avrebbe fatto. Patto della
lavagna? Io ho le mie idee, ma nel mio programma intervisto tutti.
Vengano a fare il patto del gessetto del quaderno...». Confalonieri l’ha
chiamata? «Sì, mi ha dato il mandato di dare spazio a tutte le
posizioni in campo. Quanto alle posizioni di Berlusconi, sono note, ma
io di televisione parlo con Confalonieri».
In effetti Renzi a
Mediaset è di casa e nei programmi nazionalpopolari fa picchi di
audiance. Celebre la sua apparizione da Maria de Filippi con il
giubbotto alla Fonzie. Barbara D’Urso, che lo ha avuto nello studio di
Domenica Live in maniche di camicia, è arrivata a dire che è «un bel
ragazzo, molto simpatico e intelligente. Ha solo un difetto grandissimo:
è sposato e ha tre bambini». La D’urso non vuole parlare, vuole tenersi
alla larga dalla politica, soprattutto in questo momento. Vuole evitare
di essere attaccata per le sue scelte e il modo di condurre, come le
capitò dopo una trasmissione sugli attentati di Parigi. . «D’Urso - le
disse Paolo Romani - sei inadeguata e insopportabile. Occupati di amori,
canti, balli e pettegolezzi, non di problemi seri».
Clemente
Mimun sdrammatizza. Ammette che c’è un leggero squilibrio ma che verrà
presto recuperato. «Il mio tg deve essere giudicato nel lungo periodo.
La campagna elettorale è lunga. In ogni caso - dice il direttore del Tg5
- non ho mai ricevuto nessun ukase da parte di Confalonieri. Non è vero
che facciamo parte del coro dei giornaloni e delle televisioni. Io
punto ad un pubblico vasto, a tutto il panorama dei telespettatori: non
posso essere fazioso, rivolgendosi al 50% degli italiani».