mercoledì 12 ottobre 2016

La Stampa 12.10.16
Ufo, tradimenti e terrorismo
Le mail che imbarazzano Hillary
WikiLeaks attacca la democratica e diffonde i messaggi del braccio destro
di Paolo Mastrolilli

Arabia Saudita e Qatar hanno creato e finanziato l’Isis, Chelsea Clinton è una monella viziata, la vita sessuale di Bill potrebbe danneggiare la campagna presidenziale di Hillary, il suo braccio destro John Podesta è fissato con gli Ufo, Bill de Blasio è un nemico, e Facebook ha regalato dati alla campagna dell’ex segretaria di Stato.
Mentre nel Partito repubblicano scoppia la guerra civile, scatenata dall’audio in cui Trump insultava le donne, WikiLeaks continua a cercare di demolire la candidata democratica, pubblicando mail private che rivelano informazioni come quelle appena citate. Finora nulla di devastante, ma uno stillicidio con cui Julian Assange spera di azzoppare Hillary, magari tenendo nel cassetto le notizie più dannose per tirarle fuori alla vigilia del voto.
Il fondatore di WikiLeaks è impegnato in una lotta personale con Clinton dal 2010, quando lei era segretaria di Stato, e lui aveva pubblicato rapporti diplomatici segreti e imbarazzanti. Questo aveva portato alla «persecuzione» di Assange, oggi nascosto nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, per evitare l’arresto per un’accusa di stupro in Svezia. Dal suo rifugio Julian ha minacciato di distruggere le ambizioni presidenziali di Hillary, sostenendo di avere circa 50.000 mail della sua campagna. I portavoce della Clinton notano che questi documenti sono stati ottenuti illegalmente, col probabile aiuto dell’intelligence russa, che vuole influenzare le elezioni dell’8 novembre favorendo Trump. Di conseguenza Donald non dovrebbe usarli, e i media non dovrebbero riportali.
Lo stillicidio però continua, tenendo alta la pressione perché i democratici non sanno se WikiLeaks ha già sparato le sue cartucce migliori, oppure le tiene da parte per la fase finale della campagna.
Finora le informazioni più dannose sono state quelle pubblicate alla vigilia della Convention di Philadelphia, che dimostravano come il partito aveva aiutato Hillary a scapito di Sanders. La presidentessa Wasserman era stata costretta a dimettersi, ma gli effetti erano stati contenuti perché Bernie non aveva tolto il suo appoggio all’ex avversaria. Poi sono venuti gli estratti dei discorsi pagati e segreti, che Clinton aveva tenuto ai dirigenti di grandi banche, in cui diceva di avere posizioni private diverse da quelle pubbliche e di favorire commerci e confini aperti.
L’ultima serie di rivelazioni contiene una mail inviata da Hillary a Podesta nel 2014 per dare suggerimenti a Obama su come combattere l’Isis, dove accusava Arabia e Qatar di aver creato e finanziato i terroristi: «Dobbiamo fare pressione sui loro governi». Un messaggio interno suggerisce di limitare la presenza di Bill nella campagna, perché «la sua vita sessuale potrebbe danneggiarla».
Altri documenti dimostrano la diffidenza di Clinton verso il sindaco di New York Bill de Blasio, ex manager della sua campagna senatoriale nel 2000, perché aveva preso posizioni progressiste che contrastavano con le sue: de Blasio chiedeva accesso alla candidata, ma veniva rifiutato. Poi ci sono i documenti che accusano Chelsea di essere una «monella viziata», che attaccava collaboratori storici della madre tipo Huma Abedin perché usavano il nome Clinton per favorire i loro affari personali. Quindi ci sono anche le mail sugli Ufo, che Podesta scambiava con il cantante della band Blink 182 Tom DeLonge. Nulla di paragonabile all’effetto dell’audio di Trump, ma Assange non si arrende.
Come anche Hillary, che ieri sera dal sito del «New York Times», ha avvertito gli americani: «Io sono l’ultima cosa tra voi e l’Apocalisse».