Corriere 2.10.16
Il Papa: contro il matrimonio c’è una guerra mondiale
«C’è
una guerra mondiale per distruggere il matrimonio. C’è un grande nemico
del matrimonio: la teoria del gender». Papa Francesco, da Tbilisi punta
il dito anche contro il divorzio.
di Gian Guido Vecchi
TBILISI
«Tu, Irina, hai menzionato un grande nemico oggi del matrimonio, la
teoria del gender. Oggi c’è una guerra mondiale per distruggere il
matrimonio. Ma non si distrugge con le armi, si distrugge con le idee.
Ci sono colonizzazioni ideologiche che distruggono». Nella chiesa
dell’Assunta, che i sovietici trasformarono in palestra, Francesco
risponde a braccio alle domande di fedeli e clero cattolico, il «piccolo
gregge» che nella capitale georgiana sfiora l’uno per cento di una
popolazione al novanta per cento ortodossa.
Per le strade del
centro si prende il sole ai tavolini dei caffè lungo il fiume ma non ci
sono persone che aspettano il passaggio del Papa né tracce della visita,
salvo qualche bandiera vaticana appesa ai lampioni. La mattina
Francesco ha celebrato la messa in un stadio semivuoto, qualche migliaio
di fedeli e neanche un rappresentate ufficiale della Chiesa ortodossa
georgiana. «Il loro canone non lo consente», commentano in Vaticano. In
realtà la delegazione era attesa, solo venerdì sera si è capito non
sarebbe andata. Problemi interni di una Chiesa «autocefala» che teme il
«proselitismo» romano. I rapporti ecumenici non sono facili, un
gruppetto conservatore ha contestato il Papa «arci-eretico». Eppure
qualcosa si muove, rispetto al gelo che accolse Wojtyla nel ’99. «Allora
fu detto che era “peccato mortale” partecipare alla messa. Questa volta
erano comunque presenti fedeli ortodossi e anche il coro era composto
in parte da ortodossi», considera padre Antonio Spadaro, direttore della
Civiltà Cattolica .
Resta l’immagine di Francesco che sorregge il
Patriarca Ilia II curvo sul bastone, il bacio della pace e la
benedizione reciproca delle Chiese, Ilia II che dice: «Pregheremo l’uno
per l’altro». Ieri il Papa si è chinato a baciare l’icona che il
Patriarca gli ha donato. Per questo, ai cattolici, Francesco dice: «Mai
litigare! Lasciamo che i teologi studino le cose astratte della
teologia. Essere aperti, amici». E poi manda un messaggio importante al
mondo ortodosso: «C’è un grosso peccato contro l’ecumenismo: il
proselitismo. Mai si deve fare proselitismo con gli ortodossi! Sono
fratelli e sorelle nostri, discepoli di Gesù».
Nel dialogo
Francesco dice le cose più interessanti. Più volte ha contestato la
«teoria gender» e invocato l’importanza della famiglia, ma non aveva mai
usato parole così dure. La «guerra mondiale», la necessità di
«difendersi dalle colonizzazioni ideologiche». E il divorzio che «sporca
l’immagine di Dio», perché «Dio ha creato uomo e donna a sua immagine e
quindi l’uomo e la donna che si fanno una sola carne sono l’immagine di
Dio». Il Papa che ha invitato più volte a non giudicare e accogliere le
famiglie «ferite» dice anche che «si deve fare di tutto per salvare il
matrimonio, la cosa più bella che Dio ha creato»: mai lasciar passare un
litigio senza «chiedere scusa la sera», perché «la guerra fredda del
giorno dopo è pericolosissima» e chi paga le spese del divorzio? «Pagano
i due, paga Dio e pagano i figli, non sapete quanto i bambini
soffrono…». C’è anche spazio per l’elogio del ruolo femminile nella
trasmissione della fede, «pensate a Maria, alle mamme, le nonne, la
Chiesa: la Chiesa è donna». Oggi Francesco conclude la visita nel
Caucaso volando nell’Azerbaigian musulmano, dove i cattolici sono lo
0,01 per cento, 570 persone. Il senso della visita: «Favorire l’incontro
e il dialogo tra culture e religioni diverse».