Il Sole 26.10.16
Ue: distanze sostanziali rispetto agli impegni
Arrivata la lettera da Bruxelles - Richiesta di chiarimenti entro domani
di Beda Romano
BRUXELLES
Dopo grande incertezza, per via della valenza politica della scelta, la
Commissione europea ha inviato ieri sera al governo italiano una
richiesta di informazioni sul bilancio programmatico relativo al 2017.
Nella missiva resa pubblica qui a Bruxelles, l’esecutivo comunitario
chiede ragguagli sulle ragioni per cui Roma ha modificato gli obiettivi
di bilancio. Chi si aspettava critiche o giudizi è rimasto deluso. Anzi,
Bruxelles vuole coltivare con Roma un «dialogo costruttivo».
Dopo
aver ricordato che il governo si era impegnato per una riduzione del
deficit strutturale dello 0,6% nel 2017, la Commissione nota come gli
obiettivi della Finanziaria italiana mostrino invece una deriva del
disavanzo strutturale. Nella lettera, il vice presidente della
Commissione Valdis Dombrovskis e il commissario agli affari monetari
Pierre Moscovici chiedono «spiegazioni sulla revisione degli obiettivi e
del divario sostanzioso rispetto agli impegni presi nella primavera
scorsa».
Al tempo stesso, l’esecutivo comunitario vuole che il
ministero dell’Economia precisi meglio «le spese eccezionali» che il
governo ha sostenuto sia sul fronte del recente terremoto nel Lazio del
Nord che sul versante dell’emergenza rifugiati, e per le quali chiede
flessibilità di bilancio. La Commissione dà al governo fino a domani per
rispondere alle richieste di chiarimento. Bruxelles «vuole continuare
un dialogo costruttivo con l’Italia per giungere a una analisi compiuta»
della Finanziaria.
La lettera ha un tono cortese nei confronti
del governo italiano. Tenuto conto delle cifre del bilancio
programmatico dell’Italia, la Commissione avrebbe potuto notare in
questa circostanza che il paese è a rischio di non rispetto del Patto di
Stabilità, alla luce anche dell’elevato debito pubblico, oltre che
della deriva del deficit strutturale. Invece, l’esecutivo comunitario ha
preferito soprassedere, a dispetto dell’allarmismo di questi giorni sui
media italiani.
Piuttosto, la missiva appare un atto dovuto alla
luce dei dati forniti dall’Italia. La tempistica nell’analisi dei
bilanci da parte della Commissione è chiara. Dopo la presentazione delle
Finanziarie a metà ottobre, l’esecutivo comunitario ha quattro
settimane di tempo per fare una analisi compiuta dei bilanci nazionali.
Nel frattempo, se il testo è visibilmente in contrasto con le norme
europee e con il Patto di Stabilità, Bruxelles ha due settimane di tempo
per respingere il documento e chiederne la modifica.
In questo
caso, le regole comunitarie precisano che, prima di decidere la
bocciatura, la Commissione europea debba essere in contatto con il
governo oggetto dei dubbi nel giro della prima settimana. La
comunicazione inviata ieri a Roma cade in questo contesto. Tuttavia, è
chiaro che la missiva non vuole essere un primo tassello di una
bocciatura d’emblée. Peraltro, mai in questi anni l’esecutivo
comunitario si è sentito di bocciare una Finanziaria nazionale.
La
Commissione si è chiesta a lungo se inviare una richiesta di
chiarimenti fosse appropriato. Da un lato, l’invio è un modo per
rispettare le regole di bilancio, ed evitare eventuali critiche dai
governi più attenti al rispetto del Patto di Stabilità. Dall’altro, c’è
l’evidente sensazione qui a Bruxelles che il premier Matteo Renzi stia
usando l’Europa come punching bag, sacco da boxe, pur di affermare con
critiche accese alle scelte comunitarie che egli è l’uomo giusto per
difendere gli interessi italiani nell’Unione.
Più in generale,
l’impressione è che la Commissione non voglia essere troppo combattiva
con l’Italia, nella speranza di trovare con Roma un compromesso.
L’esecutivo comunitario non vuole in questo periodo precedente il
referendum costituzionale del 4 dicembre aizzare gli animi in Italia,
consapevole della difficile situazione politica ed economica. Intanto,
richieste di chiarimenti sono state inviate ieri anche al Belgio, alla
Spagna, a Cipro, alla Lituania, al Portogallo e alla Finlandia.