il manifesto 27.10.16
Cancellata la super tassa sui migranti: è contro il diritto europeo
Il
Consiglio di stato dà torto per la seconda volta al governo. Abolito il
contributo da 80 a 200 euro per il permesso di soggiorno, come
richiesto dalla Corte di giustizia Ue. Alfano aveva raccomandato alle
questure di continuare a farlo pagare. E adesso dovrebbero scattare i
rimborsi
di A. Fab.
È l’Italia che ha violato le
norme europee sul permesso di soggiorno, ed è un giudice italiano a dare
torto al governo Renzi. La super tassa che il ministero dell’interno
continua a chiedere ai migranti per ottenere il permesso di soggiorno va
contro il diritto europeo. Così ha deciso il Consiglio di stato,
respingendo gli argomenti dell’Avvocatura contro la sentenza del Tar che
già a maggio aveva dato torto al governo e ragione alla Cgil e al
patronato Inca, autori del primo ricorso. Eppure le questure d’Italia,
come da precisa indicazione del ministro Alfano, hanno continuato a
pretendere dai migranti un contributo minimo di 80 euro e massimo di 200
a secondo della durata del permesso di soggiorno che si intende
chiedere o rinnovare. Sette volte la somma a carico di un cittadino
italiano per la Carta d’identità, hanno calcolato i giudici, ricordando
anche altri 73 euro di costi fissi ugualmente a carico dei migranti.
Ieri
la terza sezione del Consiglio di stato (presidente Maruotti, estensore
Noccelli) ha stabilito che quella tassa andrà notevolmente abbassata, e
anche che il governo dovrà trovare il modo di rimborsare i migranti che
l’hanno pagata – recentemente il tribunale di Milano ha ordinato i
primi 5 rimborsi proprio sulla base della sentenza del Tar (per una
cifra variabile dai 50 ai 170 euro a testa, potenzialmente centinaia di
milioni di euro nel complesso).
La super tassa che il governo ha
(invano) difeso era stata introdotta nel 2011 come uno degli ultimi atti
dell’esecutivo Berlusconi, per destinare i ricavi ai rimpatri degli
«irregolari». I giudici amministrativi si erano rivolti alla Corte di
giustizia europea che nel 2015 aveva definito la super tassa «un
ostacolo all’esercizio dei diritti» dei migranti.