Corriere 29.10.16
«Punizione divina» Polemica per le frasi del viceministro israeliano
Oggi Mattarella in visita a Gerusalemme
Non
un fenomeno naturale ma una «punizione divina» per l’astensione
dell’Italia all’Unesco nel voto sulla Città Vecchia di Gerusalemme. È la
sintesi di quel che è successo nel Centro Italia secondo Ayoub Kara,
esponente del Likud (il partito di maggioranza del governo israeliano)
nonché viceministro della Cooperazione regionale. Il tutto alla vigilia
della prima visita del presidente Sergio Mattarella in Israele che si
svolge oggi. Kara, ricostruisce il quotidiano online Ynet — mercoledì
era in missione in Vaticano quando c’è stata la scossa. «Passare
attraverso un terremoto non è stata la più piacevole delle esperienze —
ha raccontato il viceministro —, ma abbiamo avuto fiducia che la Santa
Sede ci avrebbe tenuto al riparo. Sono certo che il sisma sia avvenuto a
causa della decisione Unesco che il Papa ha fortemente disapprovato».
Pochi giorni fa l’Unesco ha votato a maggioranza una risoluzione in cui i
luoghi sacri di Gerusalemme vengono denominati solo in arabo e nel
quale definisce Israele «un potere occupante», condanna «le crescenti
aggressioni di Israele», disapprova «le restrizioni imposte all’accesso
ai luoghi sacri». Emanuele Fiano, del Pd, invita Netanyahu a «chiedere
le dimissioni di Kara». «Il viceministro dimostra quali danni possa fare
al suo Paese un fanatico che parla come un fondamentalista di opposto
segno religioso — dice Fabrizio Cicchitto, presidente della Commissione
esteri della Camera —. Le sue dichiarazioni sono demenziali e
inqualificabili».