Corriere 11.10.16
La nascita del genitore «sociale»
di Cesare Rimini
Le
cronache di tutti i giorni segnalano vicende processuali che vedono
bambini protagonisti, talora inconsapevoli, altre volte purtroppo
partecipi. Va subito detto che quando si parla di bambini c’è un tema,
un modulo dominante, la individuazione dell’«interesse del minore».
È
chiaro che il vero problema, per i giudici, per gli avvocati e per
tutti quelli che sul piano psicologico devono cercare la soluzione del
conflitto che riguarda un bambino, è individuare il vero interesse del
minore, e trovarlo velocemente. Non servono le enunciazioni vuote.
Quando
le cronache si sono occupate della legge sull’unione civile tra persone
dello stesso sesso con l’esclusione della normativa relativa alla
stepchild adoption , l’adozione del figlio del partner, naturalmente
l’interesse del minore ad avere una coppia di genitori che si occupino
di lui è stato accantonato.
In questi giorni
poi la Corte Costituzionale ha correttamente detto che anche senza
l’inserimento della stepchild adoption , la legge italiana ha gli
strumenti necessari a tutelare il diritto alla continuità affettiva tra
il minore e l’adulto che, pur non essendo il genitore biologico, ha
svolto negli anni la funzione genitoriale. Dando spazio al «genitore
sociale» si è fatto riferimento chiaramente all’interesse del minore.
Ogni provvedimento che salvaguardi nel caso concreto la figura non
parentale richiede comunque un’indagine del giudice.
L’esclusione di un rapporto consolidato costituirebbe una condotta pregiudizievole del genitore biologico.
La
stessa pronuncia della Corte Costituzionale ha fatto scrivere a qualche
commentatore che la legge consentirebbe persino a una «tata», a una
bambinaia, il diritto di rivendicare il mantenimento di un rapporto con
il bambino allevato e cresciuto per anni, e a lei legatissimo.
C’è
stata poi la notizia di questi giorni, relativa alla procedura di
adozione del figlio della «coppia dell’acido». Un bambino che ha
incontrato in carcere i suoi genitori e i suoi nonni per quattordici
mesi e che ora il Tribunale per i minorenni ha deciso che dovrà essere
dato in adozione a una famiglia estranea. I genitori e anche i nonni
sono stati ritenuti non adeguati a prendersene cura. È stato subito
sospeso ogni rapporto con i parenti, anche nella forma di incontri
vigilati in carcere. Un provvedimento di questo genere è destinato a
molti e contrastanti giudizi e deve avere alla sua base esclusivamente
il mitico interesse del minore.