Repubblica 7.9.16
L’immagine di Madre Teresa
risponde Corrado Augias
CARO
Augias, nel mio affaticato ateismo, trovo le santificazioni un’eredità
vicina al paganesimo. Ho incrociato la figura di Madre Teresa ai tempi
del primissimo Cuore, quando il settimanale la presentò come presunta
protagonista di uno sgradevole episodio: dopo uno stupro di massa a
Dhaka, la nostra soccorse solo le donne che accettarono di farsi
battezzare, ignorando volutamente quelle che rifiutarono. Ma la fonte
era estrema, per quanto potesse esserlo Cuore; non gli diedi peso più di
tanto. Recentemente, però, ho letto un duro j’accuse del compianto
Christopher Hitchens La posizione della missionaria (Minimum fax ed.),
che ha smontato pezzo per pezzo la bontà di Madre Teresa, con prove,
documentazioni e ragionamenti che poco lasciano al dubbio, molto invece
allo scoramento. Possibile che anche Francesco si sia piegato così tanto
alla ragion di Stato?
Alessandro Loppi — minimale@gmail.com
PREMETTO
che è richiesta cautela nel parlare di decisioni come queste da parte
di persone che non appartengono alla comunità dei cattolici. Si tratta
di riti interni a una confessione religiosa che non riguardano gli
estranei — dirò di più: che per gli estranei non hanno altro significato
oltre quello della celebrazione d’una suggestiva cerimonia. Li si può
osservare con simpatia, con indifferenza, con ostilità ma sempre
dall’esterno. Questo per l’aspetto sacramentale. C’è poi l’aspetto in
senso lato pubblico o “politico” che può essere invece liberamente
analizzato. Non credo che papa Francesco si sia “piegato alla ragion di
Stato” come scrive il signor Loppi. Credo invece che abbia trovato in
madre Teresa l’immagine d’una donna che conforta la sua visione della
santità, la stessa per la quale si batte fin dall’inizio del
pontificato: i poveri, i diseredati, coloro che hanno fame e sete sì di
giustizia ma prima ancora di vero, concreto pane. Dal punto di vista
mediatico la nuova santa albanese (Anjezë Gonxhe Bojaxhiu, il suo nome
anagrafico) incarna alla perfezione questa visione anche se non mancano
aspetti molto discutibili nella sua azione. L’inchiesta di Christopher
Hitchens (1949-2011) è inquietante: visione retrograda della dottrina
cattolica, incerta destinazione dei cospicui fondi raccolti, case e
ospedali dove ci si limitava ad accompagnare i ricoverati alla morte,
vicinanza eccessiva ai peggiori dittatori. Ha scritto Hitchens: «Madre
Teresa ha fatto comunella con la famiglia del dittatore Duvalier ad
Haiti; ha raccolto denaro (più di un milione di dollari) da Charles
Keating, il famoso truffatore del fondo Lincoln Savings and Loan, benché
fosse dimostrato che tali soldi erano rubati; è stata alleata delle
forze più reazionarie presenti in India e in altri Paesi; ha fatto
un’attiva campagna per impedire la rimozione del divieto costituzionale
al divorzio in Irlanda, ultimo Paese europeo a conservare tale
proibizione ». In un’intervista seguita all’uscita del suo libro ha
aggiunto: «Molto appropriatamente, è stato detto che lei preferiva i
moribondi perché, quando ti trovi di fronte a uno che non può fare altro
che morire, non hai bisogno di offrire granché d’altro». Come nel caso
di Padre Pio, le ambiguità non mancano.