lunedì 19 settembre 2016

Repubblica 19.9.16
La trattativa
Così Milano e Torino si divideranno il Salone del Libro
Raggiunta un’intesa al tavolo tecnico. Non ci sarà una rigida separazione fra i grandi editori alla Fiera e i piccoli al Lingotto
di Sara Strippoli

TORINO Il piano per il Salone Internazionale MiTo del Libro c’è. Un’intesa, almeno al tavolo tecnico, è stata raggiunta ed è certo che Milano non ospiterà una Fiera commerciale con gli editori, mentre Torino sarà ridimensionata con un Festival dove gli stand per la vendita dei libri saranno assenti. La Fiera milanese punterà sugli aspetti professionali e si immagina che potrebbe andare a Rho l’International Book Forum, dove si trattano i diritti per vendere i libri. Torino è chiamata a trovare una nuova formula.
Due progetti distinti e temi differenti, è la strada indicata dai quattro sherpa. Ed è su questo principio, e non su una distinzione fra grandi e piccoli editori, che le case editrici dovranno decidere la loro partecipazione. Mondadori non dovrà scegliere Milano escludendo Torino e non è detto che Sellerio, che ha aderito all’appello degli Amici del Libro promettendo di non abbandonare il Lingotto, non possa portare i suoi libri anche a Rho.
La proposta contenuta nel piano che domani sarà consegnato ai ministri Dario Franceschini e Stefania Giannini comprende anche incentivi: condizioni favorevoli per le piccole case editrici con bilanci che rendono impossibile una compresenza. Nessuno dev’essere forzato dalla sua condizione economica, è quanto suggeriscono Massimo Bray, Renata Gorgani, Arnaldo Colasanti e Rossana Rummo, i quatro tecnici che ancora oggi si riuniranno per definire gli ultimi dettagli.
Anche il treno ambisce a diventare protagonista del MiTo del Libro. Fra le idee emerse al tavolo c’è un’intesa di fondo con Trenitalia perchè sui treni che collegheranno la Fiera di Rho con il Lingotto di Torino in quaranta minuti, possano essere in programma reading e piccoli eventi. Ultimo dei problemi quello delle date: dipende dalla disponibilità della Fiera, che in ogni caso dovrà essere verificata con il Lingotto. Possibile che alla fine le date del 19-23 aprile già annunciate siano confermate, ma non pare questo l’aspetto che potrebbe pregiudicare il risultato finale.
Un libro dei sogni? Un’operazione complessa ma non impossibile, è quanto pensano gli sherpa. Il verdetto arriverà solo domani, quando il presidente di Aie Federico Motta dovrà dire se è disposto a siglare un piano al quale ha lavorato anche Renata Gorgani, la presidente della Fabbrica del Libro (la newco siglata fra Aie e Fiera Milano), oppure se frapporrà altri ostacoli. Accettare potrebbe significare che anche dentro Aie si sta cercando di non acutizzare i conflitti degli ultimi tempi. Torino non alza barriere se non quanto ha detto e ripetuto: non sarà un Festival senza editori.