Repubblica 13.9.16
Un paese che sogna e uno che guarisce
di Daniela Minerva
Alfine
ce l’hanno fatta. Dopo 15 anni di balletti e trattative il ministero
della Salute e le Regioni hanno trovato un accordo sulla lista delle
prestazioni cui tutti gli italiani hanno diritto. A leggere il documento
ci sarebbe da esserne contenti: entrano tante terapie innovative (e
in15 anni la medicina è cambiata parecchio); entrano gli stili di vita
(da oggi tutti abbiamo diritto a una sana alimentazione, come fare poi a
garantirlo è tutta da vedere); entrano nuovi vaccini; si riconoscono
101 malattie rare. Non solo: perché il libro dei sogni è ampio e
articolato. E disegna davvero una sanità dal volto moderno e hi-tech. Ma
in ogni sua riga fa appello alla appropriatezza delle prestazioni, alla
razionalizzazione del sistema... fino a dire che tutto si può
«compatibilmente con le disponibilità finanziarie». Quindi nulla si può.
Il ministro promette che i soldi nel 2017 aumenteranno di due miliardi,
tutti sanno che se ce ne sarà uno in più sarà già tanto. Oltre la metà
degli italiani oggi non ha garantite nemmeno le vecchie prestazioni.
Come faranno ad avere tutte queste belle cose nuove? Non ce le avranno,
mentre a quelli che vivono nelle regioni virtuose andrà ancora meglio.