venerdì 9 settembre 2016

La Stampa 9.9.16
Putin media fra Anp e Israele col sostegno di turchi e sauditi
di Lucia Sgueglia

Vladimir Putin estende il raggio d’azione in Medio Oriente al conflitto israelo-palestinese. Il presidente palestinese Abu Mazen e il premier israeliano Benjamin Netanyahu potrebbero presto convergere sul Cremlino, assegnando alla Russia un ruolo di primo piano nel tentativo di rilanciare un negoziato in stallo dall’indomani del fallimento del Segetario di Stato Usa, John Kerry, nell’aprile di due anni fa. La Russia è «disponibile» a ospitare il vertice, indicando un «consenso di massima» dei due. Dietro lo spiraglio negoziale c’è il crescente ruolo strategico di Mosca nella regione, grazie ai rapporti maturati con Arabia Saudita, Turchia ed Israele ovvero tutti Stati alleati degli Usa ma reduci da forti tensioni con l'amministrazione Obama. Ma ad ostacolare l’iniziativa russa è arrivata la rivelazione di una tv israeliana sul fatto che Mahmoud Abbas sarebbe stato in passato un agente del Kgb. La fonte è l'archivio Mitrokhin cui attinse anche l’Italia, portato in Occidente nel 1992 dall’ex 007 sovietico coi nomi di centinaia di spie russe. La data è il 1983, quando il leader di Ramallah viveva a Damasco. «Calunnie assurde», ha smentito l’Autorità nazionale palestinese. Ma il legame tra Abbas e l’Urss, come tra l’Olp di Arafat e il Politburo, è noto da tempo. Abbas si è laureato in storia all’Università Lumumba per l’Amicizia dei Popoli di Mosca, come avvenuto nel caso di altri leader «rivoluzionari» dagli anni 60 agli 80, inclusi funzionari di Bashar Assad.