La Stampa 6.9.16
“In Germania non c’è più senso di colpa, una svolta che favorisce la destra estrema”
Il politologo Camus: solo il legame diretto con il nazismo penalizza
di Leonardo Martinelli
Finora
la Germania sembrava esente dal successo elettorale dell’estrema
destra. Anche dal propagarsi di un certo populismo. E invece. «Se
Alternativa per la Germania riesce a imporsi, non è solo perché una
crescente quota dei tedeschi osteggia la politica migratoria di Angela
Merkel. È anche perché questo partito non ha alcun legame possibile con
il nazionalsocialismo. Non funziona più il deterrente della colpevolezza
rispetto a quel passato, che tra i tedeschi è ancora molto forte». A
parlare è Jean-Yves Camus, esperto dell’estrema destra in Europa e
direttore dell’Osservatorio delle radicalità politiche alla Fondazione
Jean-Jaurès di Parigi.
In effetti alle elezioni della Pomerania
l’Npd (il partito nazionaldemocratico) ha perso consensi, mentre l’AfD
ne ha guadagnati…
«L’Npd è troppo legato al passato nazista, anche
se in maniera furba e non esplicita. Non potrà mai avere il successo
che sta riscuotendo l’AfD».
Alternativa per la Germania assomiglia ad altri partiti di estrema destra europei?
«Non
proprio, anche perché non è nato come una formazione di estrema destra,
ma dalla fuoriuscita di elementi della Cdu, con un’ideologia liberale
sull’economia. Sono diventati più duri sull’immigrazione negli ultimi
mesi, anche per l’influenza che Heinz Christian Strache, il leader
dell’Fpö austriaco, sta avendo su Frauke Petry, alla guida dell’AfD».
Da come lo spiega, sembrerebbe simile al Front National di Marine Le Pen…
«No,
esiste una differenza fondamentale, il passato dell’Fn, che è ancora lì
e pesa. Le Pen non ha voltato pagina come osò Gianfranco Fini negli
Anni Novanta in Italia, che arrivò ad allearsi con la destra
tradizionale».
Sono previste a breve nuove elezioni regionali in
Germania. Poi in autunno quelle nazionali in Austria. Lei prevede che
quest’ondata di populismo si rafforzerà sempre più in Europa?
«Sarà
interessante vedere il 18 settembre se Alternativa per la Germania avrà
successo anche nel land di Berlino, dove finora non ha attecchito.
L’Fpö dovrebbe guadagnare consensi in Austria. Ma io non parlerei più di
populismo».
Perché?
«È un’espressione dove si infilano
partiti molto diversi tra di loro: dall’AfD, appunto, all’M5s in Italia,
passando per il Front National e Donald Trump. E accessoriamente
Nicolas Sarkozy. Senza contare che discorsi populisti e pure
anti-migranti ormai si sentono anche a sinistra. Basta ascoltare
Jean-Luc Mélenchon, il leader dell’estrema sinistra francese».